La dipendenza da videogame è una malattia mentale
Lo ha stabilito l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ecco perché.
Si chiama ‘gaming disorder’. È la dipendenza da videogame e da oggi è riconosciuta come malattia mentale a tutti gli effetti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, l’ha inserita nella nuova ‘International classification of diseases (Icd)’.
Si tratta di un passo molto importante nella lotta alla dipendenza da videogame perché permette agli operatori di avere dei parametri precisi e condivisi per diagnosticarla. Infatti, secondo quanto stabilito dall’Oms, si può parlare di malattia mentale solo se si manifesta chiaramente da almeno 12 mesi e se si presentano alcune condizioni specifiche.
In primis la perdita di controllo sul gioco che occupa sempre più spazio all’interno della vita della persona, poi la crescente priorità che viene data all’attività a discapito delle altre (lavoro, studio, famiglia, relazioni con gli altri) e infine il presentarsi di conseguenze negative per la salute (come alienazione, disturbi del sonno, problemi alimentari e crisi epilettiche, ma non solo).
La nuova versione dell’Icd sarà presentata all’Assemblea mondiale della sanità nel maggio 2019, e l’entrata in vigore effettiva avverrà soltanto nel 2022.