Gli stava uscendo il cervello dal naso, neonato salvato

Un intervento in endoscopia presso l’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino ha reso possibile il salvataggio di un neonato affetto da una patologia estremamente rara: il mielomeningocele nasale. Questa condizione si caratterizza per una difettosa chiusura della base del cranio, che durante la vita fetale causa la discesa di una piccola parte del cervello all’interno del naso. Ciò comportava gravi problemi respiratori e un elevato rischio di meningite per il bambino.

Un intervento senza precedenti su un paziente così piccolo

L’intervento eseguito sull’infante rappresenta un evento straordinario, in quanto non vi sono precedenti noti a livello mondiale di un intervento in endoscopia su un paziente neonato con questa particolare patologia. La sfida principale era risolvere il problema del passaggio dell’aria ostruito dalla porzione voluminosa del cervello che si era spostata nel naso. Il team medico si è impegnato a trovare una soluzione innovativa per garantire la sopravvivenza del neonato.

Rischi e complicazioni legate alla patologia

Oltre al rischio di meningite, il neonato affetto da mielomeningocele nasale doveva affrontare un’altra sfida critica: la respirazione difficoltosa. Poiché il buco si trovava nella parte più posteriore del naso, la porzione di cervello discesa nel naso ostruiva il passaggio dell’aria, rendendo la respirazione sempre più problematica. Era fondamentale agire tempestivamente per evitare il peggioramento delle condizioni del bambino e preservare la sua salute a lungo termine.

Successo dell’intervento e speranza per il neonato

Grazie all’intervento in endoscopia eseguito con successo, il neonato affetto da mielomeningocele nasale ha ora la possibilità di una vita normale. La risoluzione del problema respiratorio e l’eliminazione dell’ostruzione consentiranno al bambino di respirare senza difficoltà e di svilupparsi correttamente. Questa straordinaria opera medica rappresenta un importante traguardo nella ricerca e nella pratica clinica, offrendo speranza a famiglie che affrontano patologie rare e complesse come questa.

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