Diagnosi di Alzheimer a 19 anni: il caso più giovane mai registrato
Un ragazzo cinese di 19 anni è la persona più giovane mai diagnosticata con il morbo di Alzheimer.
Il caso, descritto in un recente numero del Journal for Alzheimer’s Disease, riguarda un adolescente maschio di Pechino che ha iniziato a sperimentare una graduale perdita di memoria e difficoltà di concentrazione all’età di 17 anni.
Come spiegato dagli autori dello studio, il giovane non era in grado di ricordare dove aveva messo i suoi oggetti personali o cosa fosse accaduto il giorno precedente e ha avuto reazioni rallentate e difficoltà di lettura. I suoi punteggi al World Health Organization-University of California Los Angeles Auditory Verbal Learning Test (WHO-UCLA AVLT) hanno anche confermato una grave compromissione della memoria.
I ricercatori, nel dettaglio, hanno eseguito estesi test medici per diagnosticare il paziente con probabile Alzheimer. Una tecnica di imaging utilizzando il fluorodesossiglucosio 18F per esaminare il cervello del giovane ha rivelato un’atrofia dell’ippocampo bilaterale e un ipometabolismo del lobo temporale bilaterale, cioè indicatori precoci della malattia. Studi ulteriori del liquido cerebrospinale del paziente hanno mostrato un’alta concentrazione di p-tau181 e una ridotta proporzione di amyloid-β 42/40. La sequenziatura del genoma intero non ha rivelato mutazioni genetiche note.
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La malattia di Alzheimer a insorgenza precoce è piuttosto rara. Solo il 5-10% dei casi viene diagnosticato in persone sotto i 65 anni, secondo l’ultimo aggiornamento dell’Indice di Salute Blue Cross Blue Shield (BCBS). Tuttavia, lo stesso rapporto ha evidenziato un aumento del 200% delle diagnosi di Alzheimer tra il 2013 e il 2017 in persone di età compresa tra i 30 e i 64 anni.
Sebbene non sia stata identificata una singola causa, la ricerca indica che l’esordio precoce della malattia è probabilmente il risultato di molteplici fattori, tra cui genetica, stile di vita ed ambiente. Allo stesso modo, gli esperti raccomandano un approccio multi-componente per personalizzare i trattamenti in base alle esigenze di ciascun paziente. Non esiste una cura conosciuta per alcuna forma di Alzheimer, anche se è stato dimostrato che una diagnosi tempestiva e un’intervento precoce possono rallentarne la progressione.
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