Epatite A: quali sono i sintomi?
Leggi ora il nostro articolo per scoprire i principali sintomi dell'epatite A, il loro decorso e come prevenire la malattia.
Quali sono i sintomi dell’epatite A? Se ti stai ponendo domande in merito, nelle prossime righe di questo articolo puoi trovare la risposta. Dal momento che si ha a che fare con una patologia potenzialmente molto grave, ti invitiamo, nel caso in cui dovessi avere dubbi sulle tue condizioni di salute o su quelle di una persona a te vicina, a contattare il curante di fiducia.
Dopo questa doverosa premessa, possiamo entrare nel vivo delle modalità di manifestazione dell’epatite A.
Epatite A: di cosa si parla?
Prima di entrare nel vivo del tema dei sintomi, è il caso di fare il punto della situazione in merito alle peculiarità della patologia. L’epatite A è una malattia causata dal virus HAV. Quest’ultimo, si riproduce nelle cellule del fegato.
Appartenente al novero dei picornavirus, il virus sopra menzionato causa quadri patologici soprattutto nei pazienti di età giovanile e infantile.
In merito a questa malattia, è il caso di ricordare che la sua incidenza si è ridotta negli ultimi anni. Confrontando i dati del 2019 con quelli del 2020, è possibile apprezzare una riduzione dagli 0,8 agli 0,2 casi ogni 100.000 abitanti.
A detta degli esperti, il principale fattore che ha portato a questo decremento è la messa in atto delle restrizioni sociali per il contenimento del contagio da Coronavirus.
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Incubazione e sintomi
Nella maggior parte dei casi, l’epatite A si contraddistingue per un’incubazione della durata compresa tra i 15 e i 50 giorni. Soprattutto quando il virus colpisce i bambini, può capitare che si abbia a che fare con quadri caratterizzati dall’assenza di sintomi.
Nella fase iniziale della loro manifestazione, i principali sintomi dell’epatite A sono la febbre e i dolori articolari. Successivamente, il paziente può avere a che fare con episodi di nausea transitoria – questo sintomo può sfociare anche in vomito – e con l’inappetenza.
Senso di malessere generale e prurito sono altre due manifestazioni che possono caratterizzare il quadro clinico di chi soffre di epatite A. Per amor di precisione, rammentiamo che, nei frangenti in cui il virus colpisce un soggetto adulto, la sintomatologia è generalmente più grave e comprende anche l’ittero. In questo caso, il paziente presenta un colorito giallo sul volto e in corrispondenza delle sclere oculari. Alla base dell’ittero, c’è un aumento della bilirubina a livello ematico, a sua volta determinato da un quadro di insufficienza epatica.
I sintomi della malattia tendono a regredire in un arco di tempo che va dalle 2 alle 10 settimane. Quasi sempre, si ha a che fare con una risoluzione completa del danno a livello epatico. Un innegabile vantaggio riguarda il fatto che, dopo averla contratta, si è protetti contro l’infezione in quanto il sistema immunitario è in grado di riconoscerla e di difendersi.
Ricordiamo in ogni caso l’esistenza del vaccino. La sua somministrazione è indicata per soggetti che vivono in zone dove l’epatite A è endemica, che hanno diagnosi di patologie epatiche croniche o sono a contatto con persone affette dalla patologia.