Clamidia: quali sono i sintomi nell’uomo?

Leggi ora il nostro articolo dedicato ai sintomi della clamidia nei soggetti di sesso maschile.

La clamidia è una delle infezioni sessualmente trasmissibili più diffuse. Anche se i sintomi sono spesso lievi, le conseguenze nelle persone che la contraggono possono rivelarsi serie. Ecco perché è il caso di imparare a riconoscerli, in modo da intervenire tempestivamente con il giusto approccio terapeutico.

Quali sono, in particolare, i segnali dell’infezione nell’uomo? Se ti stai ponendo domande in merito, nelle prossime righe di questo articolo potrai trovare la risposta. Non dimenticare che, in caso di dubbi sulle tue condizioni di salute, la cosa giusta da fare è contattare lo specialista di fiducia.

Sei su Telegram? Segui le notizie di SaluteLab.it sul nostro canale! Iscriviti, cliccando qui!

clamidia

Cos’è la clamidia?

Prima di analizzare i suoi sintomi nell’uomo, vediamo di cosa si parla quando si chiama in causa la clamidia. Come evidenziato dagli esperti dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), si tratta di un’infezione caratterizzata da un batterio intracellulare noto con il nome di Chlamydia trachomatis. Come specificato all’inizio dell’articolo, la sintomatologia è spesso molto lieve. Trascurarla è però sbagliato. Nelle donne, infatti, una clamidia non gestita può provocare, a lungo andare, un quadro di sterilità.

Nell’uomo, pur essendo meno frequenti i casi di problemi riproduttivi a seguito dell’infezione, è stata comunque individuata una possibile correlazione tra la clamidia e la sterilità (motivo per cui, ribadiamo, non bisogna assolutamente trascurare il quadro clinico).

Per quel che concerne la trasmissione, ricordiamo che avviene attraverso i rapporti sessuali (sia vaginali, sia orali, sia anali).

A questo punto, possiamo entrare nel vivo dei dettagli relativi alla sintomatologia nei pazienti di sesso maschile.

LEGGI ANCHE: 7 segni che possono indicare un problema ai reni.

clamidia

Come si manifesta l’infezione negli uomini?

Se nelle donne la clamidia si manifesta con l’insorgenza di cervicite e, di conseguenza, con il palesarsi di secrezioni vaginali filanti, irritazione intima e perdite di sangue – in alcuni casi, si può parlare anche di uretrite – i sintomi dell’infezione nei soggetti di sesso maschile sono caratterizzati da prurito intimo e uretrite.

In alcuni frangenti, il quadro clinico può essere contraddistinto da infiammazione ed epididimite, termine scientifico che indica l’ingrossamento dei testicoli. Quest’ultima situazione, però, è estremamente rara. Nelle situazioni in cui la trasmissione è avvenuta tramite un rapporto anale, si può avere a che fare anche con infezioni del retto, altrimenti note come proctiti.

In quest’ultimo frangente, il quadro sintomatologico vede la presenza di secrezioni purulente, perdite ematiche, dolore.

Nell’uomo – ma anche nella donna – l’infezione da Chlamydia trachomatis può manifestarsi attraverso l’insorgenza della faringite. In questo caso, si ha a che fare con un’infezione da clamidia insorta a seguito di un rapporto orale.

Nei pazienti di entrambi i sessi, può presentarsi una complicanza molto rara, ossia la sindrome di Reiter. Altrimenti nota come artrite reattiva, questa condizione patologica è caratterizzata da un quadro clinico all’insegna di artrite, congiuntivite e lesioni non dolorose a carico delle mucosa e della cute. I soggetti affetti da sindrome di Reiter possono soffrire anche di uretrite. Concludiamo rammentando che alcuni ceppi di clamidia possono causare una patologia sistemica come il linfogranuloma venereo, malattia diffusa soprattutto nei Paesi del terzo mondo.

Articoli correlati