Marco Mengoni: “Ho sofferto di disformismo”, cos’è?
Marco Mengoni, recentemente intervistato sulle pagine di 7, il magazine de Il Corriere della Sera, ha confessato di essere stato per diversi anni in terapia a causa del dismorfismo corporeo, disturbo di cui soffrono anche sua madre e sua zia. Di cosa si tratta? Scopriamolo nelle prossime righe! Prima che tu inizi a leggere il contenuto che abbiamo preparato per te ti ricordiamo come sempre che, qualora dovessero sorgerti dubbi sulla tua salute, è fondamentale fare riferimento al medico curante.
Cos’è il dismorfismo corporeo?
Il dismorfismo corporeo è un disturbo che porta una persona a percepire, relativamente al proprio fisico, delle caratteristiche per altri lievi o impercettibili come dei difetti estremamente gravi, tali da portare a vivere con difficoltà i rapporti sociali e ad avere una bassa autostima.
Per poter parlare di disturbo, il disagio deve essere clinicamente significativo e inquadrabile, talmente intenso da portare, per esempio, delle compromissioni evidenti relative ai rapporti sociali o alla vita lavorativa.
Un altro segnale del disturbo è legato alla continua ricerca di conferme sia attraverso la verifica del proprio aspetto allo specchio, sia tramite il confronto con le persone con cui ci si rapporta ogni giorno.
Quando si parla del dismorfismo corporeo, è naturale chiedersi se il disturbo interessi tutto il corpo o solo alcune parti di esso. Nella maggior parte dei casi, a essere coinvolti dal problema sono solo il volto e, in generale, la parte alta del corpo. Per amor di precisione ricordiamo però che la problematica a cui è dedicato questo articolo può riguardare l’aspetto fisico in toto.
Come si tratta
Il trattamento del disturbo da dismorfismo corporeo può prevedere due approcci. Ecco quali:
- somministrazione di farmaci come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina;
- terapia cognitivo-comportamentale.
Come dimostrato da diversi dati clinici, in molti casi i pazienti affetti da dismorfismo corporeo possono richiedere un dosaggio di farmaci più alto rispetto a quelli affetti da depressione.
Per quanto riguarda invece la terapia cognitivo comportamentale, facciamo presente che si tratta, oggi come oggi, dell’approccio psicoterapico più praticato (in generale, parliamo di una tecnica apprezzata per via della rapidità con la quale consente di ottenere risultati).
Lo schema prevede che il terapeuta incoraggi man mano il paziente a esporsi a situazioni per le quali prova timore, attuando di conseguenza un approccio all’insegna dell’evitamento.
Le cause
Una parentesi a parte deve essere dedicata alle cause. Oggi come oggi, la scienza non è ancora riuscita a individuarle in maniera chiara. Gli studi che sono stati effettuati nell’ultimo ventennio hanno individuato una base di fattori di natura biologica, psicologica e ambientale.
C’è chi parla, per esempio, dell’influenza di traumi e di abusi. Gli esperti hanno altresì evidenziato che nei pazienti con diagnosi di dismorfismo corporeo si ha spesso a che fare con storie d’infanzia caratterizzate da poca considerazione da parte dei genitori. Un ruolo importante potrebbero averlo anche gli abusi sessuali e il bullismo.
Concludiamo sottolineando che diverse evidenze cliniche hanno portato alla luce una frequente associazione tra il disturbo a cui sono dedicate queste righe e la tendenza a essere scherniti durante l’infanzia da parte di coetanei del sesso opposto.