4 cose da sapere sugli antibiotici (che, forse, non conosci)
Gli antibiotici sono i farmaci usati per curare o prevenire le infezioni causate dai batteri. Tuttavia, come ogni medicinale, va limitato l’uso. A tal proposito, ci sono 4 cose che bisogna sapere.
1 – Gli antibiotici non combattono i virus
Batteri e virus possono essere facilmente confusi ma è giusto ricordare che gli antibiotici combattono solo i batteri. I virus, infatti, sono di dimensioni molto ridotte e non hanno metabolismo. Per riprodursi, devono entrare in una cellula e usarla per costringerla a creare nuovi virus.
I batteri possono essere combattuti con gli antibiotici. Sono piccole forme di vita composte da una singola cellula. Possono moltiplicarsi rapidamente e, quindi, causare malattie. Gli antibiotici hanno l’effetto di bloccare la moltiplicazione.
2 – Gli antibiotici possono curare queste malattie
Queste malattie sono causate dai batteri e possono, quindi, essere curate con l’assunzione di antibiotici:
- polmonite;
- meningite batterica;
- alcune forme di infezioni alla gola e/o all’orecchio;
- infezioni causate dalle ferite.
Gli antibiotici non possono combattere i virus, quindi non vanno usati per malattie come raffreddore, bronchite acuta, influenza, morbillo, rosolia, epatite virale o AIDS.
3 – Gli antibiotici non vanno assunti sempre
Se soltanto il medico può prescrivere gli antibiotici, è per una buona ragione. Questi farmaci hanno spesso un debole effetto sulle malattie batteriche, inoltre queste patologie tendono a guarire da sole. È nel caso di infezioni gravi e di origine batterica che gli antibiotici possono rivelare il loro vero potenziale. Non prima.
4 – Alcuni batteri sono resistenti agli antibiotici
Gli antibiotici sono stati scoperti all’inizio del 20° secolo e hanno rapidamente ridotto l’incidenza delle malattie infettive nella popolazione. Ma con la democratizzazione di questi trattamenti, il loro consumo ha cominciato ad essere eccessivo e abusato a tal punto che sono comparsi alcuni batteri particolari: i multiresistenti.
I trattamenti possono, quindi, rivelarsi inefficaci nel combattere patologie semplici. Tra l’altro, l’emergere di batteri multiresistenti, causati dall’uso improprio degli antibiotici, fa temere che, entro il 2050, queste stesse malattie potranno essere la prima causa di morte nel mondo.
Premesso ciò, i ricercatori dell’Institut Pasteur, del CNRS e dell’Universidad Politécnica de Madrid sono riusciti “ a programmare una struttura genetica batterica, rendendola in grado di uccidere in modo specifico i batteri multiresistenti agli antibiotici, senza distruggere i batteri benefici per l’organismo. Questo nuovo metodo consente di mirare alla modificazione genetica tipica dei batteri rimanenti e impedirebbe la comparsa di nuovi ceppi resistenti agli antibiotici”.
LEGGI ANCHE: Setticemia, quali sono i sintomi?