Extrasistole, quando è pericolosa? I campanelli d’allarme
L’extrasistole è un evento cardiaco di natura benigna e generalmente non preoccupante. Tuttavia, se si presenta durante l’attività fisica può essere sintomo di altre patologie.
Extrasistole, di cosa si tratta?
L’extrasistole non desta mai troppa preoccupazione, è un’anomalia del battito cardiaco molto diffusa. Le contrazioni anomale spesso non vengono avvertite e generalmente si scopre di avere un’extrasistole durante un controllo di routine.
Quando invece vengono avvertite, si sentirà:
1. La sensazione di un battito mancante (ce n’è uno ‘prematuro’).
2. Un tonfo al cuore.
3. Palpitazioni.
L’extrasistole può essere:
1. ventricolare, se situato nel ventricolare;
2. atriale, se situato nell’atrio;
3. atrioventricolare, se situato nella giunzione tra atrio e ventricolo.
Quando si presenta?
Non bisogna preoccuparsi se l’extrasistole si presenta durante queste circostanze:
1. A riposo.
2. Dopo aver mangiato o durante la notte.
Quando bisogna preoccuparsi?
Generalmente, anche durante l’attività fisica l’extrasistole scopare con l’esercizio fisico, se questo non avviene può essere segno di una patologia e bisogna avvertire il proprio medico di base che richiederà una visita specialistica dal cardiologo.
La diagnosi sarà effettuata tramite:
1. Un elettrocardiogramma semplice.
2. L’elettrocardiogramma dinamico secondo Holter.
L’Holter è molto importante perché monitora per 24h o 48h l’attività cardiaca compresa la quantità dei battiti e la loro qualità.
Si può evidenziare durante quali attività giornaliere si presenta (come nel caso di attività fisica o di sforzi).
Trattamento
Essendo di natura benigna, non si può parlare di un trattamento di elezione ma di un raccomandato sano stile di vita privo di alcol, fumo, caffeina, stupefacenti.
I farmaci beta-bloccanti sono indicati solamente nei casi in cui i sintomi vengono sentiti particolarmente.
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