Covid-19, Galli: “3ª dose può funzionare in chi non ha risposto alle prime 2”
“Sembra che la variante Omicron sfugga al vaccino un po’ più della Delta, rispetto alla possibilità di infettare. È tutto ancora da definire, ma come nel caso della Delta, è minore la possibilità di causare malattia grave nei vaccinati”.
Massimo Galli, già direttore di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ai microfoni di iNews24 ha spiegato che la terza dose potrebbe aumentare l’efficacia del vaccino sulla variante Omicron.
L’esperto ha aggiunto: “Ci sono prime notizie in questa direzione. La terza dose probabilmente induce una risposta nei soggetti che non avevano risposto alla prima e alla seconda. Il vero punto è che stiamo ragionando sull’intera popolazione, partendo giustamente dalle persone che hanno più possibilità di essere esposti all’infezione: i più anziani e gli immunodepressi, perché è possibile che molti di loro abbiano risposto in modo insufficiente alle prime due somministrazioni. C’è motivo di ritenere che su di loro la terza dose possa funzionare”.
Stato di emergenza
In merito allo stato di emergenza, che il Governo Draghi è pronto a prorogare per tre mesi, l’infettivologo ha detto che “c’è e deve continuare ad esserci. Per quanto tempo ancora non si sa. Dipenderà dall’andamento del virus. Non è il momento per non prorogarlo, anche a causa della variante Omicron”.
Studi sulla nuova variante del Sars-CoV-2
Sugli studi della nuova variante del virus Sars-CoV-2, Galli ha spiegato: “Quello che si sa da tempo è che presenta ben 32 mutazioni, di una una dozzina nella proteina Spike. Queste da un lato la rendono fortemente diversa dal virus originario di Wuhan, ma dall’altra non è inverosimile che le mutazioni possano anche essere una limitazione per il virus, rendendolo ‘inadeguato’ a svolgere i ‘compiti’ che svolge normalmente. È possibile che sia più diffusiva, ma potrebbe essere anche meno patogena. Tutto è ancora da vedere. Chiaramente in Gran Bretagna c’è già una vittima, ma è ovvio che sia così. Anche se la variante Omicron fosse più attenuata, infettando molte persone, purtroppo ne ucciderebbe sempre qualcuna. Omicron potrebbe darci dei problemi anche di una certa entità, nonostante le mutazioni che potrebbero renderlo meno efficiente. Ma sono tutte preliminarissime evidenze”.
Obbligo vaccinale
L’infettivologo ha affermato di essere favorevole anche all’obbligo vaccinale: “Continuiamo ad avere questa incongruenza assoluta rappresentata dai no-Vax, che sono un grosso problema, anche in relazione all’ambito ospedaliero. Da quasi due anni il personale sanitario sta affrontando una situazione difficile. Battaglia, si espone e spesso viene svillaneggiato mentre sta curando i no-Vax ricoverati. Non è gradevole e non è giusto essere insultati. Comincio veramente a credere che l’imposizione dell’obbligo vaccinale per tutti darebbe la possibilità di chiarire molte cose”.