Vaccino anti Covid-19 per i bambini, le risposte ai dubbi dei genitori
Un vademecum, una serie di risposte alle domande più frequenti, alle paure più comuni dei genitori di fronte al nuovo scenario: la vaccinazione anti Covid-19 ai bambini ai 5 agli 11 anni.
Lo ha pubblicato oggi l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), premettendo che “anche se in misura minore rispetto all’adulto, anche nell’età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Inoltre anche nei casi (e sono fortunatamente la grande maggioranza) nei quali l’infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica si può determinare il cossidetto ‘long Covid’, e cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo”.
Come avviene la vaccinazione
Il vaccino pediatrico approvato dall’EMA è quello di Pfizer-Biontech, però la dose è di circa un terzo rispetto agli adulti: la vaccinazione avviene in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra.
Prima del vacino suggerisce l’ISS, è bene “parlare con il bambino prima della vaccinazione per spiegargli bene cosa sta per fare”, mentre non è raccomandato dare farmaci antidolorifici prima della vaccinazione per cercare di prevenire eventuali effetti collaterali. Necessario, invece, riportare al medico vaccinatore eventuali episodi di allergie avuti dal bambino”.
Le precauzioni (i 15 minuti di attesa) e i possibili effetti collaterali sono gli stessi che valgono per gli adulti.
Falsi miti
L’Istituto superiore di Sanità si concentra nel tentativo di sfatare alcuni falsi miti: il primo è quello che vorrebbe che inutile vaccinare i bambini perché questi i non si ammalano di Covid e se si ammalano non muoiono, manifestano sintomi lievi e hanno bassa capacità di trasmettere il virus: “dall’inizio dell’epidemia nella fascia 6-11 anni ci sono stati oltre 263mila casi, 1453 ricoveri in reparti ordinari, 36 ricoveri in Terapia Intensiva e 9 decessi – ricorda il vademecum – e nelle ultime settimane il numero di contagi in questa fascia di età è nettamente in crescita”.
La seconda fake news è che il vaccino espone i bambini a rischi di effetti avversi che senza vaccino non avrebbero.
La terza che il numero di bambini che hanno partecipato al programma di sviluppo clinico dei vaccini è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associata a vaccinazione (“le informazioni di sicurezza oggi disponibili riguardano non solo i 3000 bambini che hanno ricevuto il VACCINO nell’ambito della sperimentazione clinica, ma comprendono anche i primi dati raccolti negli oltre 3 milioni di bambini di 5-11 anni già vaccinati negli Stati Uniti”).
La quarta che i vaccini agevolerebbero processi infiammatori che provocano cambiamenti nel sangue dei più piccoli (non ci sono studi che hanno dimostrato una correlazione tra il vaccino questo tipo di problemi); l’ultima che i vaccini indeboliscano il sistema immunitario ancora non sviluppato dei bambini.