Vulvodinia, ‘dolore senza voce’: testimonial Damiano dei Maneskin e la fidanzata Giorgia Soleri
La vulvodinia è una malattia invalidante che colpisce il 16% delle donne. Spesso la diagnosi è tardiva oppure assente, non tutti i medici riescono a porne una. E gli anni scorrono, il dolore aumenta. Ed è così che oggi molte donne oggi si trovano a chiedere di essere riconosciute e sostenute nella malattia dallo Stato italiano.
Vulvodinia, ‘un dolore senza voce’
La vulvodinia è una malattia che è stata riconosciuta dall’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – nel 2020. Il problema è che oggi non è stata ancora riconosciuta dallo Stato italiano come patologia e non inserita nei LEA (livelli essenziali di assistenza).
Per questo, a gran voce, venerdì 12 novembre si è svolto il Convegno “Vulvodinia e neuropatia del pudendo: un dolore senza voce” a Roma al quale era presente anche il sottosegretario Pierpaolo Sileri e tra il pubblico i 2 testimonial Damiano dei Maneskin e la fidanzata Giorgia Soleri, influencer e modella che alcuni mesi fa aveva raccontato con un post di essere affetta da vulvodinia, descrivendo il vissuto doloroso.
La vulvodinia è una percezione dolorosa a livello vulvare che accompagna il 16% delle donne in Italia. Una malattia che provoca bruciore, irritazione, secchezza, sensazione di abrasione a livello vulvare, tensione, sensazione simile a punture di spillo, disepitelizzazione, percezione di avere tagli sulla mucosa e gonfiore.
Il dolore può essere persistente o intermittente e dura da più di 3 mesi.
Giorgia Soleri è stata tra le testimonial del convegno ed ha parlato del suo caso, della sua diagnosi tardiva e soprattutto di tutti i costi che deve sostenere autonomamente, concludendo: ‘L’articolo 32 della Costituzione tutela la salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Quindi oggi sono qui a chiedermi: perché lo Stato non ci considera individui?‘.
Cosa prevede la proposta di legge?
La proposta di legge prevede il riconoscimento di vulvodinia e neuropatia del pudendo nei Livelli di assistenza come malattie croniche e invalidanti, l’individuazione di un presidio pubblico specializzato in ogni regione, l’esenzione dalla partecipazione alla spesa pubblica per le relative prestazioni sanitarie, l’istituzione di una commissione nazionale per stabilire le linee guida per i Piani diagnostici terapeutici assistenziali e per ripartire le risorse del Fondo nazionale, che la stessa legge dovrebbe istituire. Inoltre prevede di finanziare la formazione dei medici e la ricerca.
[Fonte: ilmessaggero.it]