Osteoporosi, come combattere e prevenire il dolore alle ossa?
Nel tempo il processo di trasformazione delle ossa non si arresta fino ai 35 anni di età circa, dopo i 40 anni avviene la riduzione della massa ossea. La resistenza delle ossa inizia a diminuire, esse diventano porose. E l’osteoporosi, malattia cronica caratterizzata da alterazioni della struttura ossea, si presenta.
In Italia sono 5 milioni i malati di cui l’80% donne, gli esperti dichiarano che ‘le fratture più comuni vertono alle vertebre e al femore’. Questa malattia si può combattere e prevenire? Scopriamolo.
Oggi gli esperti lanciano un’allarme legato all’osteoporosi: nel 2050 il rischio fratture di femore o anca aumenterà di 10 volte.
E il Prof. Stefano Lello, Consulente Scientifico dipartimento Salute Donna e Bambino Fondazione Policlinico Gemelli afferma: “La prevenzione è l’arma vincente: deve essere attuata con un approccio multidisciplinare che coinvolga diversi specialisti. Le fratture più rappresentative di questa patologia sono quella vertebrale e quella femorale: il rischio di morte per quest’ultima è del 20% dopo il primo anno dalla frattura”.
In Italia 5 milioni di persone affette da osteoporosi. Il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni rischiano rilevanti conseguenze, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria.
L’osteoporosi è una malattia cronica a carico dell’apparato scheletrico caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea legato prevalentemente all’invecchiamento, anche piccoli traumi possono portare ad un deterioramento ben più grave.
Si può prevenire l’osteoporosi? La risposta è sì se si fa attenzione ai fattori di rischio che possono incorrere nello svilupparsi di questa malattia quali:
1. Alimentazione povera di calcio.
2. Un basso peso corporeo.
3. Problema ormonale in età giovanile.
Assumere vitamina D quotidianamente può aiutare a contrastare l’osteoporosi ma anche ad aumentare l’efficacia della funzione immunologica, antiossidante, cardiovascolare. Questo è quanto è emerso dai recenti studi scientifici.