Obbligo vaccinale e green pass, Bassetti e Galli attaccano la politica
“La contrapposizione in Italia tra chi è pro e chi contro i vaccini è paradigmatica di una immaturità, almeno scientifica, della nostra politica e un pericolo per i partiti stessi. Io credo che sia stato un errore far diventare i vaccini un argomento politico: è assurdo che oggi chi è a favore dei vaccini è di sinistra e chi è contro è di destra. Francamente questo mi pare assurdo, la scienza non ha colori politici. Gli atteggiamenti ondivaghi di certi politici, sono contro l’obbligo ma a favore del Green pass, non esistono. Dispiace da medico e da ricercatore vedere una specie di lotta di classe sui vaccini”.
Lo ha affermato all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, commentando le divisioni della politica sul fronte dell’allargamento del Green pass e sull’ipotesi di introdurre l‘obbligo vaccinale contro il Covid-19.
Critico anche Massimo Galli, docente di Malattie infettive all’università Statale e primario al Sacco di Milano, che all’Adnkronos ha fetto: “un certa parte politica sta dando il suo peggio strizzando l’occhio ad un certo elettorato”.
Secondo Galli: “Dall’inizio della pandemia abbiamo assistito a questo atteggiamento che prosegue anche oggi”, e lo scienziato ricorda un evento in particolare, “il 27 luglio 2020 si è svolto un convegno in Senato promosso dalla Lega, dove era presente anche il suo segretario, in quell’occasione si sono dette delle cose sulla fine della malattia e si è ridimensionato il virus-Poi – ricorda – ci sono stati 92mila morti. Ecco direi che si commenta da solo”.
“Ho sentito dire – ha proseguito sempre in riferimento al convegno ‘Covid-19 tra informazione, scienza e diritto’ – che la gente sarebbe morta di fame perché non avrebbe più lavorato per colpa di chi voleva chiudere tutto. Ma nessuno si diverte a chiudere, tantomeno il sottoscritto”.