Covid-19, si rischiano più le complicazioni da vaccino o da contagio?
Un’importante revisione dei dati sui vaccini suggerisce che il farmaco di AstraZeneca aumenta il rischio di coaguli di sangue e un’altra grave condizione che può causare il sanguinamento.
Ma lo studio ha scoperto che il rischio di tali problemi a seguito di un’infezione da coronavirus è molto più alto. Ne parla la BBC.
Il team guidato dall’Università di Oxford ha anche riscontrato un aumento del rischio di ictus dopo il vaccino di Pfizer ma ancora una volta a un tasso molto più basso rispetto all’infezione. Insomma, i benefici superano pure in questo caso i rischi.
Il team di ricerca ha esaminato i dati di oltre 29 milioni di persone che hanno ricevuto una prima dose di vaccino contro il Covid-19 tra dicembre e aprile, e di quasi 1,8 milioni di persone infettate dal virus.
Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, ha pure cercato le complicazioni fino a 28 giorni dopo il contagio.
Lo sudio rilevato che per ogni 10 milioni di persone vaccinate con il vaccino AstraZeneca:
- 107 ricoverati in ospedale o vittime di trombocitopenia, che può causare emorragie interne ed emorragie, ma che è quasi nove volte inferiore al rischio della stessa condizione a seguito del contagio;
- 66 ricoverati in ospedale o morti per coaguli di sangue nelle vene, ma questo è quasi 200 volte inferiore al rischio della stessa condizione a seguito del contagio.
Per ogni 10 milioni di persone vaccinate con il vaccino di Pfizer, lo studio ha rilevato:
- 143 ictus ma quasi 12 volte inferiore al rischio della stessa condizione a seguito del contagio.
L’autrice principale, la prof.ssa Julia Hippisley-Cox, ha affermato che è importante che le persone siano consapevoli dei rischi ma che sia anche comunicato il contesto.
Il collega autore, il professor Aziz Sheikh, ha aggiunto che i risultati «sottolineano chiaramente» l’importanza di vaccinarsi per ridurre il rischio delle complicanze.
Le vaccinazioni offrono un «sostanziale beneficio per la salute pubblica».