Mastoplastica, cos’è? Perché si fa? Quali sono i tipi?
La mastoplastica è un intervento chirurgico al seno che può essere necessario in alcuni casi sanitari oppure essere scelto per motivi prettamente estetici. I materiali utilizzati per la protesi al seno, nel tempo, sono diventati sempre più sofisticati e biocompatibili con forme e volumi variabili e permettono un aumento del seno o il riempimento di una salienza mammaria svuotata.
Mastoplastica: i tipi in base ai bisogni
La mastoplastica può essere di tre tipi: additiva, riduttiva o mastoplessia. Indaghiamoli.
La mastoplastica additiva consiste nell’inserimento di protesi mammarie molli costituite da un involucro di silicone e riempite con gel di silicone per ingrandire o ricostruire il seno. Tuttavia, le nuove protesi – come accennato – sono ‘anatomiche’ e si adattano perfettamente all’esigenza del momento.
Lo specialista che si occupa di mastoplastica additiva può essere un medico estetico, un chirurgo estetico o un chirurgo plastico, ad ogni modo, l’intervento chirurgico consisterà in un’incisione per introdurre le protesi nella sede mammaria prestabilita che può essere sottoghiandolare, sottomuscolare parziale o totale.
Successivamente, i lembi cutanei verranno suturati: da questo momento inizia il processo di guarigione. In base alle esigenze specifiche, potranno essere applicati dei drenaggi che verranno rimossi a distanza di pochi giorni.
La mastoplastica riduttiva, come dice lo stesso nome, ha come finalità quella di ridurre il volume dei seni per via della presenza di un eccesso di tessuto adiposo o ghiandolare. Si può pensare che questo tipo di mastoplastica abbia solamente uno scopo estetico invece in molti casi risolve anche problemi di tipo funzionali dati dall’eccessivo peso delle mammelle (come l’incurvamento della colonna vertebrale).
L’intervento chirurgico consisterà nell’asportazione dell’eccesso cutaneo o ghiandolare studiato in precedenza per poi rimodellare il seno. Anche in questo caso si procederà con la sutura e l’inserimento dei drenaggi se necessario che verranno rimossi dopo 24 ore, i punti di sutura dopo 7-10 giorni.
La mastoplessia viene scelta quando si vuole risollevare la mammella che ha perso tonicità e questo intervento può essere considerato in seguito:
- all’avanzamento dell’età
- all’atrofia della ghiandola mammaria
- all’ipertrofia della ghiandola mammaria
- all’allattamento
- alla gravidanza
- alla consistente perdita di peso.
L’intervento chirurgico può essere eseguito sia in anestesia totale che parziale, sarà l’anestesiologo a decidere in base al caso clinico. Si procederà, come per gli altri interventi, ad un’incisione cutanea che permetterà di rimuovere il tessuto in eccesso: il trattamento donerà un effetto tonico e giovanile, un vero e proprio effetto lifting.