La stitichezza è un sintomo del Covid-19?
- Diversi casi di studio hanno messo in evidenza la correlazione tra Covid-19 e stitichezza in diversi pazienti.
- Il microbioma viene alterato dal virus generando una serie di sintomi gastrointestinali.
- La stitichezza può insorgere durante il trattamento con farmaci anti-Covid e anche in caso di stress e quarantena da pandemia.
Il virus SARS-CoV-2 causa problemi respiratori e non solo, come abbiamo appreso in quest’anno, e – quando ci sono già delle condizioni di salute critiche preesistenti- i sintomi possono peggiorare. Nonostante la stitichezza in genere non sia un sintomo del Covid-19, in diversi casi potrebbe esserlo.
Stitichezza: un sintomo del Covid-19?
Parliamo di stitichezza riferendoci ad una difficoltà nell’espellere le feci e diversi pazienti che hanno contratto il Covid-19 non hanno lamentato questo disagio, tuttavia sono diversi casi di studio che hanno messo in evidenza una correlazione:
- un caso di studio pubblicato a maggio 2020 ha descritto un uomo con COVID-19 che è arrivato in ospedale con febbre, tosse, nausea, stitichezza e dolore addominale. Tramite la TAC si era evidenziato un evidente problema nella contrazione dei muscoli dell’intestino.
- uno studio pubblicato a giugno 2020 ha riportato che un numero di persone con Covid-19 è stato ricoverato in un ospedale in Iran con vari sintomi gastrointestinali inclusa la stitichezza.
C’è un’interessante scoperta che hanno fatto i ricercatori grazie all’osservazione di questi casi: il microbioma intestinale delle persone con Covid-19 dimesse dall’ospedale è diverso dal microbioma intestinale della popolazione generale.
Sappiamo che il microbioma influenza la nostra salute ed una sua alterazione può lasciarci ‘scoperti’ dalla protezione da molte patologie.
Difatti, il cambiamento che il Covid-19 apporta al microbioma – come affermano i ricercatori – contribuisce all’insorgenza di sintomi gastrointestinali.
- in uno studio del febbraio 2021, i ricercatori hanno esaminato gli effetti di un trapianto di microbiota fecale su un gruppo di 11 persone con COVID-19 dimesse dall’ospedale con sintomi gastrointestinali. Tre delle persone soffrivano di stitichezza.
Gli effetti dei farmaci anti-Covid sul corpo
Alcuni dei farmaci utilizzati per trattare il Covid-19 possono anche portare alla stitichezza.
Anche quanto affermato è stato osservato dai ricercatori: hanno studiato le potenziali terapie utilizzate per il trattamento e farmaci come la famotidina, il bevacizumab, il remdesivir, l’opinavir e la ribavirina possono causare stitichezza nelle persone con SARS-CoV-2.
La stitichezza da ansia e stress
In un panorama che nell’ultimo anno ha subìto un cambiamento a livello sociale ed economico, l’ansia provata può essere un fattore scatenante per la difficoltà nella defecazione ed aumentare soprattutto nelle persone con sindrome dell’intestino irritabile.
Si assiste ad un aumento ponderale dei casi attribuito al disagio psicologico causato dalla pandemia e non dall’infezione da Covid-19.
La stitichezza da quarantena
In questo caso il disturbo è associato ad una mancanza di attività fisica dovuta al periodo trascorso in quarantena: quando il tuo corpo non è più attivo, l’intestino – per dirla brevemente – s’impigrisce, le feci non vengono più spinte in maniera efficiente così come passare molto tempo seduti può comprimere il colon e contribuire alla stitichezza.
Gli esperti consigliano di idratarsi molto e continuare una dieta sana, riprendere l’attività fisica non appena possibile.