Rischi delle tecnologie digitali negli adolescenti: ansia, paura e depressione
- I nuovi media hanno cambiato le abitudini d’interazione sociale, gli adolescenti sono sempre più connessi e più vicini ai rischi delle tecnologie digitali.
- Ansia, depressione e paura hanno sintomi sovrapposti, un giovane adolescente può rifugiarsi nelle nuove tecnologie per regolare le emozioni angoscianti.
- Pensieri suicidi e atti di autolesionismo possono sorgere in caso di isolamento sociale e cyberbullismo.
L’impatto delle tecnologie digitali
Vi sono crescenti preoccupazioni circa l’impatto delle tecnologie digitali sul benessere emotivo dei giovani adolescenti, in particolare per quanto riguarda la paura, l’ansia e la depressione.
Le 2 categorie di salute mentale di ansia e depressione hanno i sintomi in sovrapposizione e comorbilità.
Oggi le ricerche si occupano della natura interattiva dei nuovi media, in particolare dei social media, e del loro impatto su ansia e depressione. Un numero crescente di ricerche conferma la relazione tra media digitali e depressione.
I ricercatori si sono focalizzati su differenti aree che andremo ad esplorare.
Ansia derivante dalla mancanza di capacità di regolazione delle emozioni a causa dell’uso sostitutivo dei media digitali
Un adolescente che si trova a provare ansia o emozioni di angoscia e non sa come gestirle allora si andrà a rifugiare nelle tecnologie digitali per evitare queste esperienze emotive.
La regolazione delle emozioni è un’abilità importante che si sviluppa nell’infanzia e nell’adolescenza perché gli individui imparano a gestire e far fronte a forti emozioni sperimentandole e sviluppando processi di regolazione interna.
L’uso problematico di Internet è associato ad avere maggiori difficoltà nella regolazione delle emozioni e i sintomi della depressione predicono un aumento dell’uso di Internet per la regolazione dell’umore, che “sembra agire come un regolatore disfunzionale del disagio emotivo”.
Ansia sociale e depressione dovute alla mancanza di interazione sociale a causa dell’uso sostitutivo dei media digitali
Il disturbo d’ansia sociale è una malattia psichiatrica caratterizzata dalla paura di imbarazzo o umiliazione, che porta all’evitamento di situazioni sociali. Il disturbo interferisce con il funzionamento sociale e lavorativo e aumenta il rischio di abuso di sostanze e suicidio.
I ricercatori hanno documentato che le opzioni di invio di messaggi di testo, messaggistica istantanea ed e-mail sono diventate preferite da alcune persone rispetto alle interazioni faccia a faccia per alcuni tipi di contatto. Sebbene questa preferenza sia comprensibile, il comportamento può effettivamente aumentare il rischio negli individui vulnerabile al disturbo d’ansia sociale sfociando in: “dipendenza da Internet come sbocco sociale con l’esclusione delle interazioni faccia a faccia”.
Ansia a causa delle preoccupazioni di essere inadeguatamente connessi
L’uso della tecnologia sociale (p. es., sms, messaggistica istantanea, e-mail) è diventato un metodo di comunicazione primario per la maggior parte dei giovani adulti e l’interruzione dell’uso di queste tecnologie può portare ad un aumento dei livelli di ansia. In Giappone, i ricercatori hanno notato ansia negli studenti (età media = 18,4 anni) tale che quando non hanno ricevuto una risposta immediata al loro messaggio di testo, hanno sentito il timore di essere isolati.
Ansia, depressione e suicidio come conseguenza del cyberbullismo e di altri comportamenti di utilizzo dei media
Esiste un grado sostanziale di sovrapposizione tra gli adolescenti che molestano gli altri offline e quelli che si dedicano al cyberbullismo (allo stesso modo, le vittime di cyberbullismo sono spesso vittime di cyberbullismo offline); e gli adolescenti che soffrono di cyberbullismo corrono un rischio maggiore di una vasta gamma di problemi di salute mentale e fisica. La maggior parte delle vittime riferisce sentimenti negativi, come imbarazzo, preoccupazione, paura, depressione o solitudine dopo eventi di cyberbullismo che possono condurre al pensieri suicidi e atti autolesionistici.