Scoperto legame tra i rumori forti e le malattie cardiache
Il martello pneumatico fuori dalla finestra, i clacson... rumori forti che possono essere fonte di stress. Ecco cos'ha scoperto una ricerca.
Il martello pneumatico fuori dalla finestra, i clacson… rumori forti che possono essere fonte di stress.
Il traffico intenso, le conversazioni rumorose negli uffici, i concerti di musica dal vivo, i rumori provenienti dai cantieri o anche dai telefoni ad alto volume possono causare disagio generalizzato, difficoltà nel sonno e irritazione.
Ora, nuove ricerche suggeriscono che tali rumori potrebbero essere collegati ad un aumento del rischio di malattie cardiache.
Un nuovo studio pubblicato sul Journal of The American College of Cardiology mostra che l’inquinamento acustico può avere un impatto significativo sulla salute cardiovascolare.
I ricercatori in Germania e in Danimarca hanno esaminato anni di dati e precedenti studi per determinare se esiste un legame tra rumore e malattie cardiache. Ebbene, le persone e gli animali esposti a frequenti rumori hanno presentato tassi più elevati di insufficienza cardiaca, ritmi cardiaci irregolari, pressione alta, colesterolo alto e glicemia alta.
I ricercatori ritengono che l’inquinamento acustico determini un’ondata di ormoni dello stress, che sembrano avere effetti nocivi sulle arterie nel cuore e nel resto del corpo.
Questa nuova ricerca non dimostra che il rumore causi direttamente le malattie cardiache, ma fornisce prove convincenti che lo stress è collegato a conseguenze anche gravi per la nostra salute.
L’autore principale dello studio, il dott. Thomas Münzel del Centro medico universitario Mainz Center of Cardiology, ha spiegato che l’inquinamento acustico deve essere considerato un fattore di rischio per le malattie cardiache, simile a quello del colesterolo alto o dell’obesità.
“Quello che sappiamo è che se abbiamo già fattori di rischio preesistenti per le malattie cardiache, come l’ipertensione o il diabete, il rumore amplificherà questo rischio“, ha detto.
Riferendosi alla scala di Decibel fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, Münzel ha commentato: “Sebbene non esista una soglia fissa per stabilire il rischio, sappiamo che qualsiasi valore superiore a 60 decibel può aumentare il rischio di malattie cardiache“.
Rumori comuni che si aggirano intorno ai 60 decibel includono una conversazione in un ufficio, il suono di una lavastoviglie o il rumore prodotto da un condizionatore d’aria. Al contrario, il rumore proveniente da un martello pneumatico è in genere di circa 100 decibel e un aereo in decollo può essere di 120 decibel.
Non c’è, però, un chiaro consenso su quanto rumore sia considerato pericoloso per il cuore.
“Abbiamo bisogno di più ricerche per determinare quale durata dell’esposizione al rumore sia dannosa ma sappiamo che il rischio deriva da anni e anni di esposizione, non da giorni“, ha detto Münzel.