Cosa succede se si soffre della sindrome di Raynaud
La sindrome di Raynaud è una malattia a causa della quale i capillari e le arteriole, vale a dire i piccoli vasi sanguigni che si occupano di trasportare alle estremità il sangue subiscono il cosiddetto vasospasmo: vuol dire che si restringono. Ciò innesca una diminuzione del flusso del sangue, da cui deriva un cambio di colorito, testimoniato – per esempio – dalle dita bianche. Questa sindrome consiste proprio in un’alterazione della circolazione ematica, con il cambiamento di colore dovuto a raffreddamento eccessivo che in genere riguarda i piedi e le mani e più di rado le orecchie e il naso; oltre che per le temperature rigide, il fenomeno si può manifestare in presenza di uno stress emotivo.
L’ossido nitrico per il morbo di Raynaud
Diverse ricerche scientifiche hanno messo in evidenza che l’induzione di ossido nitrico può garantire benefici importanti a chi soffre di sindrome di raynaud. Si tratta di una molecola che ricopre varie funzioni molto importanti per il corretto funzionamento del corpo umano; la sua peculiarità più importante consiste nel favorire la dilatazione dei vasi sanguigni, ed è proprio per questo motivo che agevola la circolazione del sangue. L’ossido nitrico, inoltre, contribuisce ad attenuare in tempi rapidi e in misura significativa i sintomi delle infiammazioni, dal momento che espelle le sostanze algogene e nocive. NOAcademy, proprio per questo motivo, propone capi di abbigliamento terapeutici, e nello specifico solette e guanti caratterizzati da una particolare tecnologia fotochimica per effetto della quale nella prima ora in cui vengono indossati sono in grado di migliorare la vasodilatazione.
A cosa serve l’abbigliamento bio funzionale
Con l’aiuto dell’abbigliamento bio funzionale si beneficia di una erogazione più consistente di ossido nitrico che interessa i muscoli e le articolazioni per il tempo che occorre a combattere il problema, in assenza di controindicazioni. Visto che la ricerca medica non ha ancora individuato una soluzione definitiva per il morbo, dunque, conviene rivolgersi ai trattamenti naturali che aiutano a ridurre i sintomi.
Quali sono i sintomi della malattia
Il freddo alle dita dei piedi e delle mani è proprio uno dei sintomi che risultano associati alla malattia, così come l’intorpidimento; quando tali parti del corpo vengono riscaldate, poi, si avverte un dolore pungente, che è lo stesso che si percepisce nel momento in cui lo stress si riduce. Sono tre le fasi che caratterizzano un attacco di Raynaud. In primo luogo, le parti della pelle interessate appaiono bianche, per diventare blu in corrispondenza della sensazione di insensibilità e freddo. Dopodiché, a mano a mano che la circolazione migliora per effetto dell’incremento della temperatura, il colore vira al rosso, con le zone interessate che si possono gonfiare, possono formicolare o comunque pulsare. In genere, ci vuole più o meno una quindicina di minuti prima che il flusso del sangue torni quello consueto.
Il trattamento del morbo di Raynaud
Il trattamento che è necessario intraprendere per la malattia di Raynaud varia a seconda del livello di gravità della patologia. Quasi sempre si ha a che fare con un semplice fastidio, per quanto fonte di disagio, e non di una disabilità vera e propria. Per favorire una circolazione più efficace si può ricorrere a diversi farmaci, come per esempio i vasodilatatori, gli alfa-bloccanti e i calcio-antagonisti. Un intervento chirurgico si può rendere necessario solo per i casi più gravi. I disturbi, comunque, possono essere prevenuti con dei semplici accorgimenti: per esempio quando fa freddo è importante coprirsi con le calze e i guanti; inoltre, è importante evitare il fumo e prestare attenzione alle escursioni termiche improvvise. Ancora, è importante tenere lo stress sotto controllo e abituarsi a svolgere esercizio fisico con regolarità.
Due forme della sindrome di Raynaud
Tale patologia si può presentare in due forme differenti. Quella più comune è la primaria, le cui origini non sono conosciute: in questo caso la malattia non è associata ad altre patologie che determinano il restringimento dei vasi. Meno diffusa, invece, è quella secondaria, che è associata a fattori predisponenti o a una condizione medica già esistente. L’assunzione di specifici medicinali, il fumo o l’impiego sul lavoro di strumenti vibranti o freddi rientrano tra i fattori che possono favorire la comparsa della sindrome. La malattia interessa più o meno 1 persona su 10, con una prevalenza tra le donne.