Smalto semipermanente: come e perché si utilizza la lampada UV
Prendersi cura delle proprie mani per fare in modo di averle belle e attraenti è un’abitudine ormai sempre più popolare e diffusa tra le donne. Le mani rappresentano infatti un biglietto da visita assoluto: le teniamo costantemente in vista, ricorriamo a loro per accompagnare i nostri dialoghi e per compiere qualsiasi attività di routine. Imparare a destreggiarsi nel mondo della manicure e degli smalti semipermanenti non è affatto semplice e occorre affidarsi ai consigli di persone esperte, così da poter essere sempre soddisfatte del risultato finale. In questo approfondimento parleremo di un accessorio del quale è necessario disporre affinché i prodotti utilizzati per definire, ricostruire o rinforzare le unghie possano diventare solidi: la lampada UV. Inoltre proveremo a rispondere ad alcune domande ricorrenti togliendoci dei dubbi, per esempio se il semipermanente rovina le unghie oppure quanti giorni dura questo smalto dopo averlo applicato.
Cos’è lo smalto semipermanente
Quando si parla di smalto semipermanente, leggermente più spesso degli smalti classici e più sottile rispetto ai gel, si fa riferimento a un prodotto di tipo fotoindurente che si solidifica o catalizza soltanto ricorrendo all’esposizione ai raggi UV. Ecco spiegata la necessità di disporre di una lampada UV, ovvero quel ‘fornetto’ capace di diffondere raggi ultravioletti che vanno ad asciugare il prodotto in pochi secondi. Attenzione a non esporre i prodotti alla luce solare diretta, poiché potrebbe innescarsi in via del tutto involontaria la loro catalizzazione.
La fase di applicazione e quella di asciugatura
La lampada UV è un accessorio di bellezza che non si può utilizzare per far asciugare gli smalti di tipo ‘tradizionale’: è utile e necessario solo nel caso in cui si voglia applicare uno smalto semipermanente oppure un gel. Una volta che lo smalto è stato passato sulle unghie occorre appoggiare la mano in corrispondenza della lampada UV e qui lasciarla per un paio di minuti all’incirca.
Sarà interessante sottolineare come esistano in commercio anche degli speciali ‘guanti’ che coprono l’intera mano lasciando scoperte solo le unghie: i raggi UV, infatti, possono risultare dannosi per la nostra pelle, specie se l’esposizione è ricorrente. Che cosa avviene a questo punto? Lo smalto ha bisogno di essere polimerizzato per diventare solido: grazie alla lampada UV si evita che coli rovinando tutto il lavoro.
Guida alla scelta della lampada UV
Quando arriva il momento di scegliere la lampada UV per la manicura bisogna controllare innanzitutto che sia provvista di timer (l’alternativa è ricorrere a un cronometro per capire a che punto siamo dell’asciugatura). Un timer automatico, con spegnimento dopo 120 o 180 secondi, sarà insomma l’ideale. Occorre fare attenzione anche a un altro dettaglio: i bulbi. Le lampade migliori ne hanno almeno 4, cosa che consente un’asciugatura uniforme di tutte le unghie. I bulbi dovranno essere periodicamente sostituiti con altri nuovi (dopo circa mille ore di lavoro). Chiaramente il range di prezzo è ampio a vale sempre la solita raccomandazione: un oggetto eccessivamente economico è l’indiziato numero uno per possibili malfunzionamenti e rotture. Risparmiare pochi euro in questo contesto è sempre un errore, poiché in gioco c’è la salute della pelle. Esistono anche lampade LED, la cui durata è stimata in circa 20 mila ore di lavoro.
Quanto dura l’applicazione del semipermanente
E’ chiaro che per potersi assicurare un risultato di più lunga durata occorre fare sempre attenzione ai movimenti e trattare con le dovute cure le unghie dopo l’applicazione dello smalto semipermanente. In questo modo sarà possibile ridurre il rischio di sollevamenti e antiestetiche sbeccature. La fase critica per eccellenza è quella delle pulizie domestiche, quando si rende necessaria l’immersione delle mani nell’acqua. Questo tempo deve essere ridotto al minimo, per evitare che si formino bolle d’aria o infiltrazioni.
Ecco perché il consiglio è quello di indossare sempre dei guanti protettivi in lattice. Una corretta e costante idratazione delle mani è poi altrettanto importante: bisogna prendersi cura in particolare delle cuticole, in modo da scongiurare una loro eccessiva crescita. Ciò le ispessirebbe, finendo per rovinare da un punto di vista estetico il lavoro.
In molte si chiedono se il semipermanente rovina le unghie. In generale è essenziale prestare attenzione durante lo ‘smontaggio’ e ricorrere sempre a prodotti testati e sicuri. La manicure con il semipermanente è sconsigliata in caso di unghie sfaldate (devono essere rafforzate), troppo lunghe