Diabete gestazionale: cos’è, sintomi, cause e cure

Secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità il diabete gestazionale può manifestarsi nel 18% delle donne in stato di gravidanza.

Diabete gestazionale: cos’è e sintomi

Si parla di diabete gestazionale riferendosi alla malattia che sorge durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza e secondo l’Istituto Superiore di Sanità interessa il 18% delle gestanti.

Una condizione differente dal diabete pre-gestazionale in cui è la gestante – già diabetica – ad essere in gravidanza.

La gravidanza è il tempo di attesa relegato a cambiamenti che avvengono sia a livello psicologico che fisiologico: è una fase importante nella vita di una donna, un processo maturativo, una ristrutturazione del proprio senso d’identità.

Alcuni cambiamenti sono evidenti a tutti, altri invece sono visibili solo negli occhi di chi vive l’intensità del momento.

Quindi stiamo parlando di una fase della vita ristrutturante, importante e se non c’è da sottovalutare l’aspetto emotivo, neanche quello fisiologico può essere messo da parte.

Avvengono una serie di cambiamenti che coinvolgono gli ormoni, la loro produzione si modifica, le cellule del corpo possono non rispondere più adeguatamente all’insulina (insulino-resistenza).

L’insulina è l’ormone che regola la quantità di glucosio nel sangue evitando così il verificarsi del fenomeno dell’iperglicemia (eccesso di glucosio nel sangue).

Il rischio di sviluppare il diabete gestazionale è alto negli ultimi mesi di gravidanza e – nonostante il diabete tenda a scomparire dopo il parto – può ripresentarsi nel corso degli anni come diabete di tipo 2.

Il punto è: oltre ad arrecare problemi alla futura mamma, il piccolo in grembo ne viene coinvolto?

Purtroppo la risposta è si, potrebbe aumentare il rischio di un aborto precoce o delle malformazioni congenite (le patologie che si sviluppano nel bambino in fase di concepimento), inoltre una nascita prematura, un parto difficile, problemi respiratori, ipoglicemia dopo la nascita.

A fare la differenza è sempre una diagnosi precoce che può ridurre notevolmente i rischi per la madre e il nascituro quindi è importante sottoporsi costantemente a dei controlli, il diabete gestazionale non dà dei sintomi che mettono subito in allarme, tuttavia si evidenziano:

  • Aumento ingiustificato della sete (polidipsia)
  • Frequente bisogno di urinare (poliuria)
  • Perdita di peso corporeo
  • Nausea e vomito (molto comuni in gravidanza e quindi poco significativi)
  • Disturbi della vista
  • Infezioni delle vie urinarie, come cistiti e candidosi.

Le cause scatenanti

Per approfondire le cause scatenanti abbiamo ritenuto opportuno fare riferimento alle informazioni esaustive dell’Istituto Superiore di Sanità:

 

  • Cambiamenti ormonali, durante la gravidanza si modifica la produzione di numerosi ormoni che possono causare una ridotta risposta delle cellule dell’organismo all’insulina.
  • Sovrappeso, durante la gravidanza avvengono dei cambiamenti, come l’aumento di peso, che possono causare resistenza all’insulina. Inoltre, le donne in sovrappeso o obese possono presentare resistenza all’insulina anche prima di una gravidanza.
  • Familiari con diabete e mutazioni geniche, se in famiglia ci sono parenti con diabete, la donna in gravidanza avrà maggiore possibilità di sviluppare la malattia.
  • Malattie del pancreas,che alterano le cellule del pancreas rendendole incapaci di produrre insulina: pancreatite, malattia infiammatoria del pancreas, tumore del pancreas (crescita incontrollata delle cellule del pancreas), trauma e rimozione del pancreas, altre malattie che possono danneggiare indirettamente il pancreas.
  • L’uso prolungato di alcuni farmaci, quali:
    – niacina, un tipo di vitamina B3
    – alcuni tipi di diuretici
    – farmaci psichiatrici
    – farmaci per il trattamento del virus dell’immunodeficienza umana (HIV)
    – farmaci usati per trattare un tipo di polmonite
    – farmaci usati per trattare malattie infiammatorie, come l’artrite reumatoide, l’asma, il lupus e la colite ulcerosa
    – farmaci anti-rigetto, usati per aiutare il corpo a non rifiutare un organo trapiantato (rigetto)
    – farmaci per ridurre i livelli di colesterolo LDL (statine), possono aumentare leggermente la probabilità di sviluppare il diabete.

Tuttavia, le statine proteggono dalle malattie cardiache e dall’ictus. Per questo motivo, i forti vantaggi derivanti dall’uso delle statine superano la piccola probabilità di sviluppare il diabete.

La cura

Un trattamento che vede come aspetto primario il controllo della glicemia tramite un glucometro che può essere utilizzato anche a casa, in questo modo si potrà prevenire ogni rischio per la salute propria e del nascituro.

Un altro aspetto importante per la donna con diabete gestazionale è un’attenzione particolare alla dieta (che può essere redatta da un dietista) e all’attività fisica che ha la capacità di diminuire i livelli di glicemia.

Se nonostante questi attenti accorgimenti i livelli di glucosio nel sangue non tendono a migliorare bisognerà ricorrere al trattamento farmacologico.

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