Sangue nelle feci: cause, tipi, pericoli e rimedi
La sua presenza può essere un segnale sentinella di un problema da indagare, difatti il sangue nelle feci merita delle valutazioni più approfondite.
Sangue nelle feci: tipi, cause e rimedi
La presenza di sangue nelle feci è un evento riscontrato almeno dal 50% della popolazione una volta nella vita e può essere un evento isolato o, nei casi più importanti, ricorrente.
In entrambi i tipi di eventi, non è mai un sintomo da sottovalutare o da ridimensionare, pur ricordando che spesso è un’evidenza che non deve destare subito falsi allarmismi.
La frequenza e l’entità del sanguinamento saranno quelli a ‘parlare’ e a farvi comprendere l’entità del problema che si è presentato.
Ci sono delle differenze che dovete conoscere: si parla di ematochezia quando si rilevano tracce di sangue sulla carta, al momento dell’igiene dopo la defecazione; si definisce invece rettorragia un sanguinamento più importante, con perdita di sangue ben visibile anche sul wc; si parla di melena quando – data la presenza di sangue nelle feci – queste assumono una colorazione scura.
Altre volte, invece, il sangue nelle feci non è visibile ad occhio nudo ma viene evidenziato tramite la ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF o Hb feci).
Ciascun caso descritto merita una valutazione medica: è fondamentale comprendere quale sia la causa di questo sintomo ricordando che non è l’entità del sanguinamento a ‘giudicare’ la gravità della possibile patologia sottostante: si tratta sempre di un problema del tratto digerente.
Sono diverse le malattie che si possono correlare al sangue nelle feci [Fonte: humanitas.it]:
- Morbo di Crohn
- Onicofagia
- Polipi intestinali
- Proctite
- Ragadi anali
- Salmonella
- Ulcera peptica
- Ascesso perianale
- Cancro al colon
- Cirrosi epatica
- Clamidia
- Colite
- Colite ulcerosa
- Tumore allo stomaco
- Tumore del colon-retto
- Tumore dell’ano
- Diverticolite
- Ebola
- Emorroidi
- Gastroenterite
- Anemia
La ricerca del sangue occulto nelle feci, quando non visibile, riveste un ruolo centrale come tecnica di screening per il tumore del colon-retto (il tumore più diffuso in Italia) perché possono esserci delle lesioni tumorali così piccole e asintomatiche da non destare sospetti.
Sarà una visita proctologica, con anorettoscopia a mettere la lente d’ingrandimento sul problema così da capire se è necessario procedere con indagini diagnostiche di secondo livello.
Non si può parlare di un rimedio universale in quanto deve essere prima identificata la causa primaria e in base a questa personalizzare il processo di cura.
In linea generale, la soluzione può variare dall’uso di prodotti topici (come nel caso delle emorroidi), all’assunzione di farmaci, fino ad un intervento chirurgico.