Il ciclismo non crea danni alle funzioni sessuali e urinarie degli uomini
Lo sostiene uno studio pubblicato su The Journal of Urology.
Il ciclismo è sempre più popolare: molta gente sale in sella a una bicicletta per spostarsi da un posto all’altro, per fare esercizio fisico o ogni tanto una passeggiata.
Ecco perché ultimamente si sono accesi i riflettori dei media, soprattutto per quanto riguarda la disfunzione erettile, altrimenti nota come impotenza.
In uno studio pubblicato su The Journal of Urology, i ricercatori hanno scoperto che, contrariamente ad alcune ricerche precedenti, né il ciclismo ricreativo né quello intenso sembrano avere un impatto negativo sulla funzione sessuale e urinaria degli uomini.
“Questo è il più grande studio comparativo svolto fino ad oggi“, ha affermato il ricercatore capo Benjamin Breyer, del Dipartimento di Urologia dell’Università della California (Stati Uniti d’America).
“Riteniamo che i risultati siano incoraggianti per i ciclisti. Il ciclismo, infatti, offre enormi benefici cardiovascolari e ha un basso impatto sulle articolazioni. Inoltre, i benefici per la salute di cui godono i ciclisti superano di gran lunga i rischi“.
Alcuni studi hanno suggerito che il ciclismo influisce negativamente sulla funzione erettile.
L’ipotesi era che questo impatto negativo fosse causato dalla prolungata pressione perineale durante l’attività. Tuttavia, a queste ricerche mancavano l’uso di misure valide o di gruppi di confronto ed avevano un campione ridotto.
In questo studio multinazionale, invece, è stata esaminata una sezione trasversale di tre gruppi atletici – ciclisti, nuotatori e corridori – utilizzando le inserzioni di Facebook e il coinvolgimento di associazioni sportive. I partecipanti includevano 2.774 ciclisti, 539 nuotatori e 789 corridori.
I partecipanti hanno compilato questionari, in cui hanno risposto sull’integrità sessuale, su sintomi inerenti alla prostata, su infezioni del tratto urinario e su stenosi uretrali, intorpidimento genitale e piaghe da sella.
Oltre ai confronti tra attività atletiche simili con e senza pressione perineale, i ricercatori hanno esaminato come l’intensità della pedalata, la configurazione della bicicletta e persino le condizioni della strada potrebbero avere un impatto sulle funzioni sessuali e urinarie.
Ai ciclisti sono state chieste informazioni sul tipo di bici e di sella, sull’angolo della sella, sulla frequenza dell’indossare pantaloncini imbottiti durante l’attività, sul tempo trascorso fuori dalla sella, sull’altezza del manubrio e sul tipo di superficie su cui solitamente pedalano.
I ciclisti erano divisi in un gruppo ad alta intensità (in bicicletta da più di due anni e per più di tre volte a settimana, con una media di oltre 40 chilometri al giorno) e in un gruppo a bassa intensità con nessuno di questi criteri. I non ciclisti sono stati definiti come quelli che nuotano e / o corrono ma non vanno in bicicletta regolarmente.
In generale, la salute sessuale e urinaria dei ciclisti era paragonabile a quella dei nuotatori e dei ciclisti, sebbene alcuni ciclisti fossero più inclini alle stenosi uretrali.
È interessante notare, inoltre, che i ciclisti ad alta intensità avevano punteggi di funzione erettile complessivamente migliori rispetto ai ciclisti a bassa intensità.
Né la bicicletta né le caratteristiche della strada sembravano avere avuto un impatto negativo sui ciclisti.
La regolazione dell’altezza del manubrio inferiore all’altezza della sella ha aumentato, poi, la probabilità di intorpidimento genitale e delle piaghe da sella.
Insomma, stando a questa ricerca, i ciclisti uomini possono stare tranquilli.