Covid-19, il 16% degli infettati ha ‘solo’ disturbi intestinali
Febbre, tosse, affaticamento e dispnea sono i sintomi più comuni del Covid-19. Ma un numero significativo di persone contagiate dal SARS-CoV-2 non hanno sintomi respiratori.
Ora, come riportato su Futura-Sciences.com, tra gli altri sintomi dell’infezione ci sono anche i disturbi gastrointestinali come nausea, diarrea, vomito e dolore addominale.
Ebbene, circa il 16% dei casi di Covid-19, considerati in una nuova meta-analisi, sono stati trattati per i problemi gastrointestinali.
Questa è la conclusione di uno studio su 36 ricerce pubblicate tra il 31 marzo e il 15 luglio 2020. Sono state analizzate da tre radiologi dell’Università di Alberta in Canada. L’analisi, quindi, mostra che i sintomi gastrointestinali hanno un’alta prevalenza – 18% dei casi studiati – e che un’attenzione particolare durante gli esami di imaging addominale potrebbe facilitare la diagnosi.
All’arrivo in ospedale, questi pazienti sono stati sottoposti a scansione addominale, ecografia Doppler e / o ecografia convenzionale. E anomalie nelle immagini post-esame sono state riportate in 22 degli studi inclusi in questa meta-analisi.
Ricorre più spesso l’ispessimento della parete intestinale, seguito da pneumatosi intestinale, localizzata in più punti del tratto intestinale.
Una condizione più rara è stata segnalata anche nei bambini molto piccoli: intussuscezione, ovvero lo scivolamento di una parte dell’intestino in un’altra, determinando così un’ostruzione intestinale.
Questa meta-analisi ha permesso, in conclusione, di evidenziare forme atipiche di Covid-19 e di orientare la diagnosi verso queste ultime quando un paziente si presenta anche in assenza di sintomi respiratori.
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