Coronavirus su imballaggi di calamari congelati e importati
I rumors in rete sui cibi congelati contaminati dal Coronavirus hanno spalancato le porte alle preoccupazioni negli ultimi mesi. Oggi è il caso dei calamari congelati contaminati dal Covid-19 importati dalla Russia in Cina.
Nonostante le raccomandazioni rassicuranti e linee guida del Centers for Disease Control and Prevention sui bassi rischi di contrarre il SARS-CoV-2 tramite il cibo congelato, il nuovo scenario torna a far parlare.
Calamari congelati contaminati, una storia che si ripete
“Tracce del nuovo Coronavirus rilevate su confezioni di calamari importati” è la dichiarazione delle autorità di una provincia cinese.
Il ‘virus viaggiatore’ è stato trasportato in diverse città, il pacco proveniva da Changchun, la capitale della provincia di Jilin, da un negozio di frutti di mare “Sanjia Deda”.
Ed è il rapporto dell’ufficio di prevenzione Covid-19 di Changchun a confermare che l’imballaggio proveniva dalla Russia da una compagnia nella città di Hunchun e poi portato nella capitale della provincia.
I calamari contaminati sono stati consumati tra il 24 e il 31 agosto, difatti, in un avviso, l’ufficio sanitario locale ha esortato tutti coloro che in quel periodo hanno acquistato e consumato il cibo ‘incriminato’ a sottoporsi al test per il Covid-19.
Il cibo congelato contaminato dal Coronavirus può contagiare?
Una ‘manovra’ di sicurezza quella adottata dall’ufficio sanitario cinese, infatti le linee guida del Centers for Disease Control and Prevention nei mesi precedenti avevano già spento ogni allarme sul rischio di contagio tramite i cibi congelati definendolo basso.
Non è il cibo a diffondere il ‘virus viaggiatore’ piuttosto sono le persone positive che maneggiano gli imballaggi a veicolarlo.
Un problema di adozione delle linee guida e di tutte le precauzioni atte a limitare la diffusione del SARS-CoV-2, come aveva già affermato Angela Rasmussen, virologa della Columbia University nel caso delle ali di pollo congelate in Cina dal Brasile risultate positive al Covid-19.
I frammenti del materiale genetico del nuovo Coronavirus possono essere ‘abbandonati’ anche dopo che è stato ‘distrutto’, ha detto C. Brandon Ogbunu, ecologista della malattia alla Yale University, continuando “questo evidenzia solamente che il virus ha lasciato la sua firma che è stato lì in un certo punto”.
Dunque, non ci sono prove scientifiche che il Covid-19 possa infettare altre persone tramite il cibo congelato, per averne certezza bisognerebbe condurre degli studi approfonditi e difficili da attuare.
È già noto il processo di diffusione del nuovo Coronavirus tramite goccioline da starnuti, tosse, parlando e addirittura respirando.
Tra l’altro in altri casi il virus è disperso nell’aria: è insolito e raro che il Coronavirus possa essere trasmesso tramite gli imballaggi di cibi congelati.
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