COVID-19, il virologo Robert Gallo: “Va affrontato come l’AIDS”
Robert Gallo, uno degli scopritori del virus dell’HIV nel 1982, intervistato da La Repubblica, ha affermato che la pandemia da coronavirus «va affrontata come l’AIDS. L’HIV ci ha insegnato che dalle pandemie si esce solo uniti».
Il direttore dell’istituto di virologia umana all’università del Maryland (USA) ha aggiunto: «Nell’81 ci trovammo di fronte a una malattia totalmente nuova e ignota. Cercare di capirla fu uno sforzo enorme. Ma più che dal punto di vista scientifico, l’AIDS ci ha offerto delle lezioni dal punto di vista sociale. Abbiamo imparato a riconoscere le differenze nella sessualità e a curare le aree più povere del mondo».
E ancora: «Abbiamo dimenticato che le epidemie tornano. Il governatore di New York Andrew Cuomo ha detto che il coronavirus verrà ricordato per sempre. Non è vero. Passato qualche anno, messo a punto un farmaco o un vaccino, dimenticheremo anche stavolta».
Per quanto riguarda il modo in cui gli Usa stanno affrontando la pandemia Gallo ha ammesso che «personalmente non mi fido dei consigli del governo e mi oriento sugli studi del nostro Network o sulla letteratura medica. Credo che sia importante stare distanti e all’aria aperta, finché il clima lo permette».
Infine, Gallo ha affermato: «Dopo sei mesi siamo ancora fermi a vecchi farmaci come remdesivir o idrossiclorochina. Con l’HIV siamo diventati bravi a progettare antivirali, che hanno permesso ai malati di tornare a una vita normale. Oggi il governo interviene troppo nella ricerca. Dà miliardi a vaccini che non andranno lontano e nulla per una pillola da 10 centesimi che potrebbe salvare delle vite già oggi. Penso al vaccino orale contro la polio per stimolare il sistema immunitario. Eppure non riesco a ottenere i fondi per portarlo avanti nel mio Paese. Per ora ci lavorano altre nazioni».
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