Coronavirus: il vaccino proteggerà dalla malattia ma non dall’infezione
Secondo un recente articolo, l’impegno per sostenere i Paesi in estrema difficoltà per via del Covid-19 potrebbe tradursi in un vaccino più debole. Come specificato da Robin Shattock, accademico presso l’Imperial College di Londra, ha sottolineato che i primi vaccini potrebbero essere caratterizzati da limitazioni.
A suo dire, infatti, i vaccini con cui avremo inizialmente a che fare potrebbero proteggere solo dalla malattia e non dall’infezione. A questo punto di vista ha fatto eco Dennis Burton, immunologo presso lo Scripps Research di La Jolla (California), affermando che non è necessario che i vaccini creino uno scudo contro le infezioni.
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Il punto di vista di Michael Kinch
Interessante a tal proposito è il punto di vista di Michael Kinch, vice cancelliere associato presso la Washington University di St. Louis. L’esperto ha fatto presente che, a suo dire, dopo l’immunizzazione molte persone potrebbero pensare di tornare alla normalità, senza rendersi conto di essere ancora suscettibili alle infezioni.
Sul vaccino si è espresso pure Michael Felberbaum, portavoce della FDA (Food and Drug Administration). A suo dire, l’agenzia potrebbe prendere in considerazione un’indicazione relativa alla prevenzione delle malattie gravi nel caso in cui i dati dovessero supportare i benefici della vaccinazione. Ha ribadito il fatto che, per ottenere la licenza, un vaccino non deve per forza proteggere dalle infezioni.
L’aggiornamento di Moderna
Degno di un cenno è anche l’aggiornamento di Moderna Inc. La start up ha recentemente ufficializzato che l’endpoint primario del suo studio sul vaccino, ormai in fase avanzata, è la prevenzione della patologia del Covid-19 nella sua forma sintomatica. L’endpoint secondario, invece, è la prevenzione dell’infezione.
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