Coronavirus: cosa dice un nuovo studio sul farmaco Remdesivir
Sono numerosi gli studi che, in questi mesi, si sono focalizzati sulla ricerca di una cura per il Coronavirus. Tra i farmaci sotto la lente della scienza è possibile citare il Remdesivir, medicinale sviluppato inizialmente per la cura di Ebola.
Secondo uno studio recentemente apparso sulle pagine del The New England Journal of Medicine, la somministrazione di questo farmaco consente di risparmiare qualche giorno nel lungo processo di guarigione che caratterizza il quadro clinico di chi contrae il Covid-19.
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I dettagli dello studio
Lo studio sopra ricordato ha preso in considerazione le condizioni di 1063 pazienti, provenienti soprattutto dagli USA ma anche da altri Paesi. Il campione in questione è stato diviso in due gruppi. Il primo è stato trattato con Remdesivir. Il secondo, invece, ha ricevuto un placebo.
Al follow up, collocato lo scorso 28 aprile, gli esperti hanno avuto modo di scoprire che i pazienti trattati con Remdesevir erano guariti in meno tempo (11 giorni contro i 15 dei malati che, invece, erano stati trattati con il placebo.
A 14 giorni dall’inizio dello studio, gli esperti hanno contato 21 decessi nel gruppo sperimentale, comprendente ossia i pazienti trattati con Remdesivir (somministrato per via endovenosa. Gli scienziati che hanno condotto la ricerca ci hanno tenuto a precisare che la differenza nei decessi tra il gruppo sperimentale e quello di controllo non è da considerarsi statisticamente significativa.
Lo studio della mortalità al 28esimo giorno è ancora in corso. I risultati che abbiamo presentato, seppur incompleti, supportano l’utilizzo di questo farmaco nel trattamento del Covid-19 ma non nella riduzione del tasso di mortalità. A tal proposito è il caso di citare uno studio randomizzato effettuato su 237 pazienti e pubblicato su The Lanceti. Secondo questo lavoro scientifico, il Remdesevir non sarebbe efficace sui pazienti Covid positivi gravi.
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