Carciofi, un aiuto prezioso contro le malattie gengivali
Usati nella medicina tradizionale fin dal IV secolo a.C., i carciofi sono spesso al centro dell’attenzione scientifica. Uno studio condotto da un team della Nihon University School of Dentistry (Giappone), ha scoperto un altro beneficio importante che li riguarda.
LEGGI ANCHE: 5 alimenti che aiutano a potenziare il sistema immunitario
Carciofi: gli effetti sulla salute delle gengive
Quando si parla dei carciofi e dello studio giapponese in particolare, è utile chiamare in causa la cinaropicrina, uno dei componenti attivi di questa verdura. Gli esperti hanno studiato i suoi effetti sui fibroblasti gengivali umani stimolati dal lipopolisaccaride, uno dei componenti della membrana cellulare esterna dei batteri gram negativi. Per essere precisi sarebbe bene specificare che si tratta di una endotossina che stimola una risposta immunitaria da parte dell’organismo umano.
I composti attivi del carciofo, dati scientifici alla mano, sono in grado di sopprimere la produzione di molecole infiammatorie incentivata dal lipopolisaccaride. Il risultato? Una prevenzione mirata delle malattie parodontali.
I dettagli appena citati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista scientifica Journal of Natural Medicines. La ricerca giapponese si è focalizzata su una problematica non indifferente. Le malattie parodontali, infatti, rappresentano un grave problema di salute pubblica e riguardano circa la metà della popolazione mondiale adulta.
Le evidenze mediche suggeriscono poi che le malattie parodontali sono coinvolte nell’insorgenza e nella progressione di diverse malattie sistemiche, tra le quali è possibile citare il diabete e la polmonite.
La spazzolatura quotidiana dei denti, utile per rimuovere i batteri, è una pratica igienica radicata. Purtroppo non in tutti i casi risulta efficace. Alla luce di ciò, sussiste la necessità di ulteriori trattamenti contro le malattie gengivali.
Tra questi è possibile includere, secondo alcuni studiosi, l’utilizzo della cinaropicrina, lattone sesquiterpenico che avrebbe anche la capacità di fermare l’azione delle cellule responsabili della degradazione del tessuto osseo.
LEGGI ANCHE: Cosa mangiare per mantenere i reni in salute?