Fase 2? Pregliasco: “Per i virologi dovrebbe essere a giugno”
Troppo presto il 4 maggio per passare alla fase 2 e cominciare a ripartire, sia pure tra mille cautele?
«È chiaro che se dovessimo basarci solo su un criterio epidemiologico, e quindi riaprire quando si arriva ai ‘casi zero’ o quasi, la fase 2 dovrebbe essere a giugno. Ma sappiamo che è insostenibile per il sistema, quindi è stata presa una decisione politica rispetto a un livello di rischio accettabile».
Lo ha spiegato all’AGI Fabrizio Pregliasco, virologo all’università di Milano, secondo cui «sappiamo che tecnicamente per raggiungere un rischio molto limitato bisognerebbe andare avanti con queste misure, ma i rischi per la tenuta sono troppi. Per fortuna, anche se i nuovi contagi e i decessi sono ancora alti, abbiamo ormai da settimane un forte calo dei ricoveri, soprattutto in terapia intensiva, e questo ci fa affrontare la fase 2 con più ottimismo, sicuramente se mai dovesse risalire la curva il sistema sarebbe più pronto rispetto a febbraio. Inoltre in diverse regioni del Sud siamo ormai già praticamente ai ‘casi zero’, mentre bisognerà guardare con attenzione a quelle regioni che hanno ancora un livello di circolazione abbastanza elevato. Bisogna andare avanti, e lo dovremo fare con la massima attenzione».
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