Coronavirus: gli studi sulla trasmissione a 4 metri di distanza
Diversi Paesi, seguendo le raccomandazioni dell’OMS, hanno imposto il mantenimento di una distanza sociale di un metro con lo scopo di contrastare il contagio da Coronavirus. I parametri specifici variano da Paese a Paese. In Germania, per esempio, questa distanza corrisponde a 1,5 metri. In Australia, invece, a 1,8.
Tutto questo potrebbe non bastare in quanto, come rivelato da uno studio condotto a Wuhan, il Coronavirus potrebbe contaminare l’aria arrivando fino a 4 metri dai pazienti infetti.
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L’importanza di rimanere cauti
Gli esperti che hanno effettuato questo studio hanno comunque raccomandato di rimanere cauti. La presenza delle particelle virali nell’aria non è infatti sinonimo automatico di rischio di contagio.
Fondamentale è in ogni caso fare attenzione. Il virus, infatti, oltre a essere stato rilevato nell’aria è stato trovato anche su diverse tipologie di oggetti maneggiati dai pazienti infetti. Tra questi è possibile citare le maniglie della porta, il mouse del pc, le pattumiere.
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Degno di nota è il fatto che, sulla base dello studio sopra citato, metà delle suole delle scarpe del personale ospedaliero presentava tracce del SARS-CoV-2. Alla luce di ciò, i ricercatori hanno consigliato caldamente di disinfettare le calzature utilizzate nei locali dedicati alla degenza di malati di Covid-19.
Lo studio che abbiamo citato, ripreso anche dai CDC statunitensi, potrebbe, secondo alcuni, mettere in discussione le regole di distanziamento sociale imposte dai Governi di molti Paesi del mondo per contrastare il contagio da Coronavirus.
Un’altra scoperta interessante in merito arriva dai ricercatori del MIT di Boston. In uno studio pubblicato lo scorso 26 marzo sulle pagine di JAMA Network, hanno posto l’accento sul fatto che, quando si starnutisce o si tossisce, la nuvola di gas con il suo carico di goccioline patogene può spostarsi fino a 7/8 metri. Non c’è che dire: si tratta di un motivo in più per stare attenti!
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