Coronavirus: come mai i casi in Africa sono pochissimi?
Tre casi sulla base dei dati aggiornati al 1° marzo: questa è la situazione del Coronavirus in Africa. A cosa è dovuta questa discrepanza rispetto ai Paesi europei? Vediamo nelle prossime righe la risposta a questa domanda.
Come mai i casi di Coronavirus in Africa sono pochissimi
Un caso in Egitto, uno in Algeria e uno in Nigeria. Nessun morto. Stiamo parlando, come sopra ricordato, dei numeri del Coronavirus in Africa. Si tratta di cifre notevolmente ridotte se si pensa che, al centro dell’attenzione, c’è un continente con 1,3 miliardi di abitanti.
Poco dopo la comparsa del virus, sono stati diversi gli esperti che si sono interrogati sulle ripercussioni che Covid-19 avrebbe potuto avere in Africa, un contesto caratterizzato da sistemi sanitari molto più fragili rispetto a quelli dei Paesi europei.
Un altro aspetto che ha messo in allarme la comunità scientifica internazionale riguarda l’intensità degli scambi commerciali tra la Cina e diversi Paesi del continente africano. Nel corso di una riunione tra i ministri della salute dei Paesi dell’Unione Africana avvenuta lo scorso 22 febbraio, il capo dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) Tedros Adhanom Ghebreyesus ha espresso preoccupazioni molto forti in merito all’impatto del Coronavirus sui sistemi sanitari deboli di molti Paesi del continente.
Considerando quanto appena ricordato, è naturale chiedersi come mai l’epidemia si sia diffusa così poco nel continente. “Nessuno lo sa”: queste le parole del Professor Thumbi Ndung’u, attivo presso l’Istituto Africano per la Ricerca Sanitaria a Durban, in Sudafrica. Forse, a suo avviso, gli scambi commerciali con la Cina non sono così intensi come sembrava. Diverse voci hanno avanzato anche l’ipotesi del clima poco favorevole alla diffusione del virus. Questa ipotesi, però, è stata considerata priva di fondamento.
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Il caso della Nigeria
Molto interessante quando si parla dei motivi per cui il Covid-19 si è diffuso poco in Africa è un articolo pubblicato sulle pagine di The Lancet, grazie al quale possiamo sapere che la Nigeria, uno dei Paesi considerato a moderato rischio di contagio, è anche uno dei meglio attrezzati alla gestione dell’epidemia (parliamo di un Paese famoso per l’ottima gestione dell’epidemia di ebola nel 2014).
Gli esperti non avevano però previsto che il primo caso di Covid-19 registrato in Africa sub-sahariana avrebbe riguardato un lavoratore italiano presente sul territorio del Paese. Come sottolineato dal Dottor Mathias Altmann, epidemiologo dell’Università di Bordeaux, il modello iniziale utilizzato dagli esperti era basato su un’epidemia concentrata in Cina. Da allora, come ben si sa, le cose sono molto cambiate.
Altmann ha però fatto presente che in Paesi come il Ciad e il Niger, caratterizzati da una forte capacità funzionale di gestire l’epidemia, c’è anche il vantaggio di una vita condotta molto spesso all’aperto, cosa poco vantaggiosa ai fini della sopravvivenza del virus.
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