Chi è il malato tipo del Coronavirus?
Chi è il malato tipo di Coronavirus? Nelle ultime ore, questa domanda è sulla bocca di tutti in diversi Paesi del mondo. Cerchiamo, nelle prossime righe, di sviscerare nel dettaglio questo interrogativo.
I sintomi della malattia
La malattia da Covid-19 nella maggior parte dei casi si manifesta con sintomi lievi. Tra questi è possibile citare:
- Febbre superiore a 37,5°C
- Respiro corto
- Stanchezza insolita
- Dolori muscolari
- Brividi
Si tratta chiaramente di un quadro sintomatologico affine a quello dell’influenza stagionale, per la quale esiste un vaccino efficace. Circa l’80,4% dei pazienti ha a che fare con queste manifestazioni. La forma più estrema della patologia ha riguardato circa il 4% dei pazienti, soprattutto di sesso maschile. Considerando i primi 1.023 decessi registrati, il 63,8% circa erano uomini.
Pochi contagi tra i bambini e l’importanza dell’attenzione alle persone anziane
I numeri relativi a Covid-19 vedono un numero bassissimo di contagi che coinvolgono i bambini. Degli oltre 44.000 casi confermati, soltanto il 20% riguarda pazienti di età inferiore ai 30 anni (dati aggiornati al 23 febbraio). Tra i primi 1.023 decessi, soltanto uno ha riguardato un soggetto di età inferiore ai 19 anni.
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Quando si parla del malato tipo di Coronavirus, è necessario specificare che l’età avanzata rappresenta il principale fattore di rischio per quanto riguarda il decesso. Da non trascurare sono anche patologie come il diabete e l’ipertensione che, dati alla mano, triplicano il rischio di decesso in caso di contagio da Coronavirus.
Secondo la curva epidemica stabilita dai ricercatori cinesi, da quando la città di Wuhan è stata messa in quarantena, le informazioni sono arrivate in maniera molto più efficace al grande pubblico, provocando una diminuzione dei contagi.
Attenzione: questo non significa che la popolazione mondiale sia immune da un futuro picco di contaminazioni. Concludiamo ricordando anche che, a detta dei ricercatori cinesi, negli ospedali del Paese orientale da cui è partita l’epidemia non sono stati riscontrati casi di super-contaminazione (un singolo paziente che ha contaminato un ampio numero di persone).
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