Escherichia Coli, cosa c’è da sapere sui divieti di balneazione in Romagna
Il 30 luglio è stato disposto dai comuni interessati il divieto di balneazione temporaneo in 18 punti del litorale romagnolo: 13 aree nel riminese, due zone a Lido di Volano (Ferrara), una a Savignano, una a Cesenatico e una San Mauro, nella provincia di Forlì-Cesena. Causa di questa disposizione è lo sforamento, rilevato dall’Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna), dei parametri di legge relativi alla presenza di Escherichia coli ed Enterococchi nelle acque.
“Escherichia coli (E.coli) è il principale batterio che colonizza fisiologicamente il colon dell’uomo e quindi il batterio più rappresentato nelle feci umane – spiega Francesco Cristini, Direttore Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive Rimini Forlì Cesena e membro della SIMIT – Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali. – Dal punto di vista clinico è il principale agente eziologico di infezioni frequenti come quelle urinarie. Nonostante sia un normale ‘abitante’ dell’intestino, alcuni ceppi particolari di E. coli possono essere patogeni anche verso l’intestino stesso, causando principalmente disturbi di tipo gastroenterico, molto spesso autolimitantesi”.
LA RESISTENZA DI ESCHERICHIA COLI AGLI ANTIBIOTICI – Quasi la metà dei ceppi di Escherichia coli sono resistenti ad antibiotici, molti di questi sono resistenti a più classi di antibiotici di ampio utilizzo, come i fluorochinoloni e le cefalosporine ad ampio spettro cosiddette di terza generazione. Oggi questi antibiotici, estremamente efficaci nel passato, possono risultare inefficaci in un numero non trascurabile di infezioni da Escherichia coli, il cui trattamento richiede l’utilizzo di farmaci a più ampio spettro.
“Siccome E.coli può avere profili di resistenza agli antibiotici anche complessi, va da sé che l’aspetto preventivo verso le malattie tipiche sostenute da questo patogeno è prioritario – aggiunge Cristini. – Di conseguenza, il divieto di balneazione nei giorni ‘critici’ segnalati dalle autorità competenti sono giusta opera di prevenzione. Tutto questo in teoria, nella pratica è comunque rasserenante il fatto che non vi sia stata un ripercussione clinica sulla popolazione che sta vivendo sulla Costa Romagnola. Nonostante la franca evidenza, guardando la spiaggia, che molti bagnanti non rispettano tale divieto. Non vi sono infatti al momento segnalazioni ufficiali da parte degli organismi preposti, e neppure il ‘sentore’ da parte di chi lavora quotidianamente nella sanità, che vi siano problemi di salute in atto nella popolazione che sta vivendo sulla Costa Romagnola”.
I CONSIGLI ALLA POPOLAZIONE – Secondo il parere degli specialisti, è importante che le persone rispettino ed applichino le indicazioni al divieto alla balneazione quando in atto. “Questi limiti che vengono imposti – conclude Cristini – rappresentano infatti una giusta precauzione per la salute dei bagnanti e la loro applicazione è anche un gesto di rispetto verso chi sta lavorando per far rientrare i livelli di contaminazione delle acque entro i limiti di sicurezza”.