Cosa fare in caso di puntura di un’ape, di un calabrone o di una vespa?
200 – 300 punture su tutto il corpo: l’escursionista che è stato attaccato da uno sciame di api il 2 luglio scorso in Francia è ancora in ospedale in gravi condizioni.
Le punture multiple, anche senza raggiungere un tale livello, sono spesso pericolose. Il ricovero in ospedale, infatti, è raccomandato non appena la vittima presenta più di venti punture.
Come riportato su PourquoiDocteur.fr, i sintomi dopo una puntura d’ape sono associati alla inoculazione – tramite la puntura – di veleno composto da enzimi, peptidi e aminoacidi, che entra nel tessuto connettivo denso della pelle.
Sintomi più intensi in caso di punture multiple
La puntura è spesso dolorosa ma al contempo fortunatamente benigna: un arrossamento locale e il prurito che scompare dopo poche ore. I sintomi sono più intensi nel caso di punture multiple per via della quantità di veleno inoculata: vomito, mal di testa e persino convulsioni o perdita di coscienza. Da qui l’importanza, in questo caso, del ricovero in ospedale.
Una possibile reazione allergica
Il pericolo in caso di una semplice puntura deriva da una possibile reazione allergica della vittima causata dagli enzimi contenuti nel veleno che provocano la formazione di immunoglobuline. I sintomi di una reazione allergica sono prurito e gonfiore, difficoltà di respirazione, calo della pressione sanguigna, vertigini e persino perdita di coscienza. In casi estremi, l’ostruzione delle vie aeree e lo shock cardiovascolare possono portare alla morte.
Non appena compaiono tali sintomi, è necessario consultare immediatamente un medico o andare al Pronto Soccorso.
Evitare le pinze per rimuovere la puntura
Per tutti i tipi di punture – calabrone, vespa, ape – bisogna disinfettare l’area interessata con acqua e sapone e poi applicare una soluzione antisettica. L’ape può pungere solo una volta.
In caso di ‘semplice’ puntura e senza altre conseguenze rispetto al dolore e all’edema locale si raccomanda di rimuovere il pungiglione con le unghie, un coltello o una carta di credito. Evitare, invece, l’uso di una pinza che potrebbe far scoppiare la ghiandola del veleno così da farne rilasciare una quantità maggiore. In caso di dolore, si consiglia di assumere un antidolorifico.