Malato di SLA da 12 giorni in sciopero della fame, vuole accedere a cura sperimentale
Dodici giorni di sciopero della fame e ancora lo chef sardo Paolo Palumbo, malato di SLA, non ha ricevuto una risposta da Governo e dal Presidente della Repubblica.
La sua richiesta: avere accesso ad una nuova cura per riaccendere la speranza di riprendersi la piena esistenza.
“Garantiteci l’accesso come in America o Israele alla sperimentazione di Brainstorm“, ha scritto su Facebook Palumbo.
Questa nuova terapia si basa sull’utilizzo di cellule staminali mesenchimali che agiscono sul sistema nervoso centrale e che è ormai alla fase 3 della sperimentazione negli Stati Uniti e in Israele.
“Sono in riserva come un’automobile – ha incalzato sui social il giovane chef oristanese – ma la voglia di guarire e il vostro affetto sono la mia benzina. State tranquilli: quando sento il fisico allo stremo integro con vitamine e sali minerali. Il senso di fame è offuscato dalla rabbia e dalla speranza in Brainstorm. Sostenetemi oggi più che mai“.
Alla luce di questa richiesta di sostegno, anche lo Sportello dei Diritti, nella persona del suo presidente Giovanni D’Agata, ha espresso la sua più ampia solidarietà per la scelta di questo gesto estremo e rilancia l’appello di Palumbo a Governo e Presidente della Repubblica, “perché lo Stato deve garantire la più ampia possibilità di accedere a terapie sperimentali in tutti quei casi in cui la scienza medica non è giunta a soluzioni certe e definitive per la cura di patologie degenerative e letali“.