Allergie primaverili: quali sono le più diffuse e come riconoscerle
Le allergie più diffuse in primavera sono quelle causate dal polline di alberi come betulla, nocciolo e olivo, ma anche dalle graminacee, che inondano l'aria di particelle microscopiche.
La primavera è una stagione che porta con sé una bellezza travolgente: i fiori che sbocciano, gli alberi che si riempiono di foglie verdi, e l’aria che si fa più fresca e vivace. È il momento in cui la natura sembra risvegliarsi dal lungo sonno invernale, offrendo uno spettacolo di colori e profumi che incantano chiunque. Tuttavia, sotto questa bellezza incontaminata si nasconde un’insidia che colpisce milioni di persone: le allergie primaverili.

Le allergie primaverili e il sistema immunitario
Le allergie primaverili sono reazioni del sistema immunitario che si scatenano in risposta al polline degli alberi, delle erbe e dei fiori. Sebbene il polline sia un elemento naturale e necessario per la riproduzione delle piante, per alcuni individui rappresenta una minaccia. Il sistema immunitario, infatti, interpreta erroneamente queste piccole particelle come agenti nocivi e reagisce di conseguenza, causando i tipici sintomi allergici.
Le allergie più diffuse
Le allergie più diffuse in primavera sono quelle causate dal polline di alberi come betulla, nocciolo e olivo, ma anche dalle graminacee, che inondano l’aria di particelle microscopiche. I sintomi più comuni includono starnuti, congestione nasale, prurito agli occhi, lacrimazione e, in alcuni casi, anche tosse e difficoltà respiratorie. Questi disturbi possono essere particolarmente fastidiosi, limitando la qualità della vita di chi soffre di allergie.
Incidenza in aumento: le possibili cause
L’incidenza delle allergie stagionali è in continuo aumento: secondo alcune stime, circa il 20% della popolazione mondiale soffre di allergie primaverili, con una prevalenza crescente nelle aree urbanizzate. Questo fenomeno potrebbe essere legato a diversi fattori, tra cui l’inquinamento atmosferico, che amplifica l’effetto dei pollini, e i cambiamenti climatici che alterano i cicli naturali delle piante, prolungando la stagione pollinica e aumentando la concentrazione di polline nell’aria.
La sintomatologia è varia
Quali sono i sintomi nella fattispecie? Come spiega il professor Enrico Heffler, allergologo di Humanitas San Pio X, docente e Direttore della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica di Humanitas University “i sintomi dell’allergia non cambiano sulla base del tipo di allergene che li ha scatenati: in genere, l’allergia ai pollini si manifesta con sintomi rinitici (starnuti, naso chiuso, che cola), congiuntivite (occhi rossi che lacrimano e bruciano) e nel 30% dei casi anche asma, con respiro sibilante, difficoltà a respirare, tosse secca e forte sensazione di oppressione al petto”.
Come combattere le allergie di primavera?
“Per sapere se “il raffreddore” che si presenta in primavera è un semplice raffreddore e non un’allergia, può essere utile sottoporsi prima alla visita allergologica e poi, sulla base delle valutazioni dello specialista, a test specifici che possono essere personalizzati sul singolo paziente – suggerisce il professor Heffler -. Il Prick Test, in genere, è il primo test che viene proposto, ma non sempre è indicato: infatti se si è in piena stagione pollinica e il paziente sta assumendo antistaminici, oppure in caso di esagerata reattività cutanea tale da rende difficile l’interpretazione dei risultati, l’esame consigliato è la ricerca nel sangue delle immunoglobuline E (IgE), ovvero anticorpi specifici per gli allergeni.
Identificati gli allergeni, la terapia si basa su antistaminici di nuova generazione che non provocano sonnolenza, spray nasali a base di cortisone topico per ridurre l’infiammazione scatenata dall’allergia (senza gli effetti collaterali del cortisone preso per bocca), oppure l’immunoterapia specifica, una specie di “vaccino” che induce il sistema immunitario a tollerare i pollini e permette al paziente di perdere gradualmente la sensibilizzazione verso i pollini, così da non avere più bisogno di prendere farmaci. L’immunoterapia prevede la somministrazione controllata per circa sei mesi, da ripetere per almeno tre anni, di estratti del polline (l’allergene) che causa la reazione allergica”.

Come contrastare le allergie primaverili
Esistono diversi rimedi per contrastare i fastidi delle allergie primaverili. I farmaci antistaminici sono tra i più comuni e aiutano a ridurre i sintomi, ma esistono anche spray nasali decongestionanti e colliri specifici per lenire gli occhi irritati. Nei casi più gravi, il medico può prescrivere farmaci steroidei o terapia immunologica (desensibilizzazione) per ridurre la sensibilità al polline nel lungo periodo. Al di là dei farmaci, è fondamentale adottare alcune buone abitudini: limitare l’esposizione al polline, chiudere le finestre durante le ore di maggiore concentrazione, indossare occhiali da sole per proteggere gli occhi e fare docce dopo essere stati all’aperto per rimuovere i pollini dalla pelle e dai capelli.
Sebbene la primavera sia una stagione affascinante che porta con sé una rinnovata bellezza, non bisogna dimenticare le insidie che può nascondere per chi è sensibile. Con le giuste precauzioni e il supporto medico, è comunque possibile godere di questa stagione senza dover rinunciare alla sua magia.
Iscriviti gratis ai nostri canali per non perdere nessun nostro post!
Telegram: iscriviti qui
WhatsApp: iscriviti qui