48enne morta ad Arezzo poco dopo l’anestesia totale: ecco i principali rischi
Quanti tipi di anestesia esistono? E quali sono i rischi? Ecco quello che devi sapere.
Tragedia in Toscana, dove venerdì mattina una donna di 50 anni è morta durante l’anestesia per un intervento pare di decompressione orbitale a un occhio (ma secondo alcune fonti potrebbe trattarsi anche di un’operazione per regolare la pressione dell’occhio) alla clinica San Giuseppe Hospital di Arezzo.

La donna deceduta per una grave crisi respiratoria
Secondo quanto scrive Arezzo Notizie, la vittima si chiamava Roberta Mazzuoli ed è deceduta pare per una crisi respiratoria sopraggiunta prima ancora dell’inizio dell’operazione. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarla eseguiti dal personale della struttura. All’arrivo del 118, alle 12.50, per la donna non c’erano più speranze.
La Procura di Arezzo ha aperto un fascicolo al momento senza indagati: l’ipotesi di reato sarebbe omicidio colposo.
I carabinieri del comando provinciale di Arezzo hanno sequestrato la cartella clinica della donna.
Intanto per questa mattina è attesa la decisione del magistrato di turno sulla disposizione dell’autopsia: l’accertamento potrebbe chiarire cosa ha causato la crisi respiratoria fatale, se gli esami pre operatori siano stati compiuti correttamente così come il resto della procedura eseguita per l’anestesia totale.
I tipi di anestesia
Esistono quattro principali tipi di anestesia, ognuno con specifiche caratteristiche e applicazioni.
Anestesia locale
Agisce su una piccola area del corpo, eliminando temporaneamente la sensibilità al dolore.
Utilizzata per interventi di chirurgia minore (es. rimozione di lesioni cutanee).
Il paziente rimane cosciente e collaborativo, ma questo tipo di anestesia può essere combinata con sedativi per un maggiore comfort.
Sedazione
Induce uno stato di rilassamento o sonnolenza, mantenendo il respiro spontaneo.
Può essere lieve (cosciente) o profondo (quasi incosciente).
Indicata per procedure brevi o moderatamente dolorose, come endoscopia, e spesso combinata con altre tecniche anestetiche.
Anestesia generale o totale
Provoca una perdita totale di coscienza e rilassamento muscolare.
Utilizzata per interventi complessi o di lunga durata.
Può essere somministrata per via endovenosa, inalatoria o in combinazione (anestesia bilanciata).
Richiede il supporto respiratorio tramite ventilazione meccanica durante l’intervento.
Anestesia loco-regionale
Blocca la sensibilità in una regione specifica del corpo.
Comprende tecniche come:
Anestesia spinale (subaracnoidea): iniezione nel liquido cerebrospinale per anestetizzare la parte inferiore del corpo.
Anestesia epidurale (peridurale): iniezione nello spazio epidurale, spesso usata durante il parto o interventi addominali.
Anestesia periferica: iniezione vicino a nervi specifici per anestetizzare un arto o un’area circoscritta .
Ogni tipo di anestesia viene scelto in base al tipo di intervento, alla durata e alle condizioni del paziente.
I rischi dell’anestesia generale
L’anestesia generale, sebbene considerata sicura, comporta alcuni rischi e potenziali conseguenze. Ecco i principali rischi associati.
Reazioni allergiche
Anafilassi: una grave reazione allergica che può causare difficoltà respiratorie e richiede un trattamento immediato.
Eruzioni cutanee o prurito: sintomi lievi di reazioni allergiche.
Risveglio durante l’intervento
Consapevolezza intraoperatoria: un paziente può riprendere conoscenza durante l’operazione, sebbene sia estremamente raro (circa 1 su 19.000).
Problemi respiratori
Difficoltà respiratorie: i muscoli respiratori sono paralizzati, richiedendo supporto ventilatorio.
Danni alla gola o ai denti: a causa dall’inserimento del tubo per la respirazione artificiale.
Effetti collaterali comuni
Nausea e vomito: possono essere controllati con farmaci preventivi.
Mal di gola e raucedine: generalmente si risolvono in poche ore.
Rischi cardiovascolari e neurologici
Morte: estremamente rara, circa 1 caso su 100.000.
Attacco di cuore o ictus: più probabilità in pazienti con condizioni preesistenti.
Altri rischi
Ipertermia maligna: una rara condizione ereditaria che può causare un rapido aumento della temperatura corporea.
Sovradosaggio o scelta del farmaco sbagliato: possono portare a gravi lesioni o decesso.
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Cos’è e come si svolge una visita anestesiologica
Una visita anestesiologica è una valutazione medica obbligatoria prima di un intervento chirurgico o di una procedura che richiede l’anestesia. È cruciale per garantire la sicurezza e l’efficacia dell’intervento chirurgico, personalizzando il trattamento in base alle esigenze specifiche del paziente. Ecco come si svolge.
Obiettivo della visita
La visita anestesiologica serve a valutare le condizioni di salute del paziente per garantire la sicurezza durante l’anestesia e l’intervento successivo.
Fasi della visita
Anamnesi: il medico anestesista raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente, comprese eventuali malattie, allergie e assunzione di farmaci.
Esame clinico: l’anestesista esegue un esame fisico, che include l’auscultazione del cuore e dei polmoni, e la misurazione della pressione arteriosa.
Esami diagnostici: possono essere richiesti esami del sangue, elettrocardiogramma, radiografia del torace e altri accertamenti a seconda delle condizioni del paziente.
Discussione dei rischi e dei benefici: l’anestesista discute con il paziente i rischi e i benefici dell’anestesia, definisce il tipo di anestesia più adatto e pianifica la gestione del dolore post-operatorio.
Consenso informato: il paziente deve firmare il consenso informato per l’anestesia dopo aver ricevuto tutte le informazioni necessarie.
Preparazione per la visita
È consigliabile presentarsi con tutti i documenti clinici recenti. Non è necessaria l’impegnativa del medico curante. È preferibile presentarsi a digiuno. La durata della visita può variare da 10 a 40 minuti, a seconda della complessità della situazione del paziente.