44enne incinta ha un tumore: rifiuta di curarsi per salvare il figlio

La città di Bari è stata toccata dalla storia di Feliciana Chimenti, conosciuta come Fely, la proprietaria di un negozio nel quartiere Madonella. È deceduta a causa di un tumore che aveva scoperto durante la gravidanza. Per proteggere la vita del suo bambino, ha rinunciato alle cure necessarie, sacrificando se stessa. Questo gesto ha lasciato il marito Gabriele e due figli piccoli. Oggi, 18 luglio, alle 11:30, si è tenuto il funerale presso la chiesa di San Giuseppe. Lo racconta Il Gazzettino.

Feliciana Chimenti
Feliciana Chimenti

L’eredità di un’artigiana appassionata

L’imprenditrice artigiana è scomparsa all’età di soli 44 anni nel pomeriggio di domenica, 16 luglio, all’ospedale di Grumo. Con la sua creatività e maestria, coltivava la sua passione per la cucito e la creazione. Era la titolare di un negozio in via Cardassi, al numero 83, chiamato ‘Ineffetti’, dove con le sue mani realizzava accessori e abbigliamento fatti a mano. Creava grandi borse, abiti colorati e accessori unici. Utilizzava anche bottoni per creare collane e orecchini. Cuciva persino le cinture. Ora, tanti ricordano il suo sorriso, uno di quelli che “non si dimenticano mai”.

Un ricordo indelebile per gli amici e i conoscenti

Davanti al suo negozio, amici e conoscenti si sono riuniti ieri mattina per commemorare la sua forza e ricordarla. Non dimenticheranno mai la sua scelta coraggiosa di mettere in salvo la sua bambina invece di preservare la propria vita. Una cliente ricorda ancora la prima collana acquistata da lei, che ha poi dato vita a una meravigliosa cintura con cravatte vintage. “Angela, scegli le cravatte che ti piacciono e io le cucirò insieme per te”, le parole di Feliciana rimangono vive nei suoi pensieri. “Ora porterò le tue creazioni pensando a te, ciao Feliciana”.

Lasciare che il dolore prenda il suo tempo

Molti messaggi di cordoglio sono stati inviati per commemorare Feliciana. “Era un’anima bella”, dicono alcuni amici. Quindi, come affermano, è giunto il momento del dolore. Le parole sembrano appartenere a coloro che non le conoscevano ancora, ma che ora trovano necessario racchiuderle nel silenzio, permettendosi di non essere pronti a dominare emozioni e sentimenti.

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