16enne uccisa da shock tossico. Colpa dei tamponi contaminati
Una ragazza di 16 anni, originaria della Columbia Britannica (Canada), è deceduta per la sindrome da shock tossico legata all'uso dei tamponi.
Una ragazza di 16 anni, originaria della Columbia Britannica (Canada), è deceduta per la sindrome da shock tossico legata all’uso dei tamponi.
Sara Manitoski è stata trovata morta nel marzo 2017 vicino a Vancouver Island, mentre era in gita scolastica, per una causa allora sconosciuta.
Più di un anno dopo dal decesso, il medico legale ha determinato che la 16enne è morta per la sindrome da shock tossico scatenata (TSS) dal batterio Stafilococco aureo trovato su un tampone che era nel suo corpo.
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Il rapporto del medico legale sostiene che la ragazza aveva anche altri segni di TSS, sottolineando che i tamponi non sono stati l’unica causa dell’infezione batterica.
“Sappiamo che esiste un’associazione, anche se è molto rara” – ha detto Dee Hoyano dell’Agenzia di Salute Medica Island Health alla stampa locale – Certamente siamo a conoscenza del fatto che una persona deve essere infestata da questo particolare batterio per ammalarsi. Quindi, può essere accaduto qualcosa con l’uso dei tamponi, forse il loro uso prolungato, che ha incrementato il rischio per lo sviluppo di un’infezione più diffusa“.
La sindrome da shock tossico è estremamente rara. Nel 2016 ci sono stati solo 40 casi segnalati negli Stati Uniti e circa la metà non hanno riguardato donne con le mestruazioni. Quando, però, si verifica la TSS, si sviluppano tossine già presenti nel corpo.
“Il primo passaggio è la colonizzazione vaginale con un ceppo di S. aureus, che può produrre la tossina; il secondo è la produzione della tossina da parte dello S. aureus; il terzo è la penetrazione attraverso l’epitelio vaginale di una tossina sufficiente a causare la malattia; il quarto è la mancanza dell’anticorpo per neutralizzare la tossina“, ha spiegato a PEOPLE la dottoressa JoAnn Pinkerton, direttrice esecutivo della The North American Menopause Society.
“Le donne più giovani hanno maggiori probabilità di sviluppare la Sindrome, probabilmente a causa di una maggiore esposizione tramite i tamponi o l’uso di contraccettivi a barriera“, ha affermato la dott.ssa Pinkerton. “E ciò potrebbe avvenire anche perché non hanno ancora sviluppato gli anticorpi“.
Per ridurre la possibilità di sviluppare la TSS, si consiglia di sostituire i tamponi ogni due o tre ore, evitando di trascorrere con essi la notte. Inoltre, è preferibile utilizzare tamponi a bassa assorbenza per ridurre la secchezza vaginale.
Le donne, comunque, non dovrebbero preoccuparsi eccessivamente. I tamponi, infatti, non sono contaminati da batteri perché questi sono trasportati dagli esseri umani e non dai tamponi. Quindi, prestare attenzione alla propria salute è fondamentale ma senza ansie eccessive.